Aree programma, Cgil, Cisl e Uil chiedono incontro con la Regione

“Il processo riformatore avviato con la soppressione delle Comunità Montane e la costituzione delle Aree Programma, rischia di naufragare sugli scogli di meccanismi procedurali e normativi più volte sottolineati e denunciati dalle scriventi OO.SS”.
Lo fanno sapere, in una nota, la Fp Cgil, la Fp Cisl e la Uil Fpl, che ricordano come “malgrado la costituzione delle Aree Programma e l’avvio dei cantieri forestali, non sono stati sciolti i nodi più importanti circa l’utilizzo del personale di ruolo e precario all’interno delle Aree Programma, con il rischio che l’intero sistema messo in piedi imploda rovinosamente”.
“Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl in particolare sottolineano le difficoltà che i Comuni capofila incontrano circa il rispetto di vincoli sulla spesa del personale atteso che la Regione, a monte, non ha ancora offerto le garanzie da tempo annunciate, né come il personale di ruolo, inserito nel Ruolo Speciale ad esaurimento regionale, possa essere utilizzato garantendo loro il mantenimento di tutti i benefici contrattuali già in godimento”.
"In particolare non è ancora chiaro come si intende dare continuità ai contratti di collaborazione a vario titolo già in essere con le ex Comunità Montane e quando verranno attestati i progetti Lsu alle Aree programma, ovvero ai Comuni Capofila, secondo quanto disposto dall’art.40, comma 8, della L. R. 26 del 30/12/2011.
Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, pertanto, chiedono un incontro urgente alla Regione, affinché sciolga definitivamente questi nodi”.

bas 07

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