Una buona notizia per gli allevatori italiani e quelli lucani in particolare: nella seduta dello scorso 19 luglio, è stato approvato, all’unanimità, dalla Commissione MIPAAF–Regioni il Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia “Bovino podolico al pascolo”. Ora il MIPAAF lo trasmetterà all’UE per l’approvazione definitiva. Lo rende noto il presidente dell’Ara Basilicata. Palmino Fieramosca
L’approvazione dell’istanza di riconoscimento di questo specifico disciplinare di produzione, avanzata dal Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane (C.C.B.I.) costituisce una importante opportunità che – sottolinea – deve essere colta appieno dall’intero sistema produttivo e di filiera della Basilicata e delle altre regioni meridionali.
Infatti, l’SQN insieme al “prodotto podolico” contribuirà a valorizzare il territorio di provenienza a cui è indissolubilmente legato, con le sue peculiarità uniche. Inoltre, l’SQN darà l’opportunità di poter accedere ai finanziamenti previsti nelle misure del PSR, tra cui quelli per l’adesione ai regimi di qualità e per le attività di informazione e promozione, nonché di beneficiare dei premi accoppiati.
E’ per questo che, oltre ad esprimere soddisfazione per il conseguimento di questo straordinario risultato che ha alle spalle oltre dieci anni di lavoro paziente e meticoloso sul territorio (svolto in perfetta sinergia tra produttori, ARA e Regione Basilicata), ci preme sottolineare come ciò costituisca solo l’inizio di un nuovo percorso impegnativo per tutti gli operatori che dovranno e potranno partecipare da protagonisti.
Secondo il disciplinare, la denominazione “BOVINO PODOLICO AL PASCOLO” sarà riservata esclusivamente alle carni prodotte da bovini di 12-24 mesi di età allattati naturalmente nelle prime fasi di allevamento (fino allo svezzamento naturale) e alimentati prevalentemente con il pascolo (allo stato brado o semibrado) nel corso della loro vita. Alimentazione con risorse foraggere, la transumanza o la monticazione estiva sono le tecniche consentite per garantire la disponibilità del pascolo tutto l’anno.
La Podolica, come è noto, è una razza autoctona del nostro Paese, una garanzia di qualità superiore (come confermato da diverse ricerche) per i metodi di allevamento già in essere, già associata dai consumatori ad una immagine positiva di rispetto dell’ambiente montano in cui pascola e cresce liberamente, quindi a buona qualità bio.
Attualmente la sua commercializzazione avviene con il tradizionale legame tra consumatore e la figura dell’allevatore/macellaio (consolidatosi anche grazie alle numerose aperture di macellerie aziendali soprattutto in Basilicata). Il fregiarsi dell’SQN contribuirà a valorizzare ulteriormente le potenzialità della carne podolica e amplierà la possibilità di far conoscere le sue specifiche qualitative proprietà organolettiche.
E’ una bella sfida per gli allevatori di Podolica che, con 29.825 animali iscritti al libro genealogico nazionale (di cui 9.569 vacche), hanno un potenziale produttivo di circa 12.000 vitelli all’anno.
Una sfida a cui gli allevatori lucani, con i loro 13.698 capi allevati in aziende che aderiscono al disciplinare di tracciabilità IT003ET, intendono partecipare appieno e da protagonisti, supportati come sempre dall’ARA e dalla Regione Basilicata.
Una vetrina significativa per questa realtà allevatoriale sarà costituita, indubbiamente, dalla manifestazione "Alleva Expo Sud" che si terrà a Matera agli inizi di settembre prossimo e che vedrà la partecipazione di allevatori e soggetti bovini podolici provenienti da tutto il SUD.
“Per la Basilicata – dichiara l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia – l’economia derivante dal bovino podolico è rilevante. Dall’allevamento alla produzione e vendita di carne nelle numerose macellerie da un lato e di latte e del famoso caciocavallo dall’altra (che risulta anche essere annoverato tra i formaggi più apprezzati al mondo), passando per la valorizzazione di un intero territorio regionale e della sua storia così come delle sue tradizioni, potersi oggi fregiare anche di una certificazione di qualità quale SQNZ è un passaggio fondamentale. E questo grazie al lavoro portato avanti in sinergia tra ufficio zootecnico regionale, ARA e produttori raggiungendo un obiettivo importante che ora aspetta solo l’approvazione Europea. Per valorizzare tutte le potenzialità della carne podolica con gli strumenti di sostegno delle misure 3.1 e 3.2 del PSR Basilicata 2014-2020 oltre che per far arrivare sul mercato un prodotto sano dalle qualità organolettiche riconosciute per qualità e tracciabilità, l’aggregazione e la creazione di un consorzio di tutela diventano oggi per gli allevatori e i produttori lucani la sfida più importante attraverso cui cambiare il passo di un settore e provare a sfruttarne tutto il potenziale anche sul mercato.”
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