Gli interventi hanno l’obiettivo di sviluppare e potenziare l’intero comparto, favorendo la produzione e il miglioramento della qualità del miele. La disponibilità finanziaria ammonta a 70 mila euro
Sono 28 le aziende apistiche che beneficeranno dei contributi per l’annualità 2020 nell’ambito del programma triennale 2020-2022 della Regione Basilicata. A darne notizia l’assessore regionale alle Politiche e agricole forestali, Francesco Fanelli.
Quattro le misure di aiuto: assistenza tecnica e consulenza agli apicoltori; lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare; razionalizzazione della transumanza; sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico comunitario. Si tratta di interventi che hanno come obiettivo quello di sviluppare e potenziare l’intero comparto, favorendo la produzione e il miglioramento della qualità del miele. La disponibilità finanziaria ammonta a 70 mila euro, importo cofinanziato per quota parte dal fondo di rotazione del Ministero del tesoro e la restante dall’Unione europea. L’importo assegnato dal Ministero dell’agricoltura (Mipaaf) viene determinato per singola regione proporzionalmente alla denuncia degli alveari. Ogni anno, dal 1° novembre al 31 dicembre, ogni apicoltore è obbligato a comunicare i dati della propria azienda contribuendo all’aggiornamento del censimento annuale. Dalla mappatura dell’anagrafe apistica per l’anno 2019 risultano censiti in regione oltre 17 mila alveari, facendo registrare un incremento di 3 mila alveari rispetto al 2018. In Basilicata risultano iscritti 464 apicoltori (fonte Banca dati apistica dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, febbraio 2020). Il bando è frutto di un lavoro di concertazione tra vari soggetti. Infatti, è stato istituito presso il dipartimento delle politiche agricole e forestali un tavolo presieduto dall’assessore Fanelli con l’Associazione degli apicoltori lucani, il Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano e l’OP Conapi Basilicata. Per questa prima annualità, l’avviso era rivolto agli apicoltori professionisti e semiprofessionisti. Si tratta di piccoli importi a disposizione da destinare prevalentemente all’acquisto di arnie e di attrezzi per aziende più strutturate con più di 50 alveari denunciati, mentre la misura dell’assistenza tecnica che sarà gestita dall’associazione apicoltori lucani è stata attivata per migliorare la professionalità e le competenze dei giovani under 40 e di aziende con un patrimonio apistico inferiore a 50 alveari. La domanda di pagamento dovrà essere presentata all’ufficio zootecnia, zoosanità e valorizzazione delle produzioni entro il prossimo 30 giugno. L’apicoltura, in un momento di cambiamenti climatici, rappresenta un modello di sfruttamento agricolo rispettoso dell’ambiente e nell’economia agricola costituisce un’attività utile per la conservazione dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale. L’apicoltore diventa dunque custode di un modello sostenibile di biodiversità e in ottica di nuova programmazione rappresenta un’indispensabile alleato per l’agricoltura del futuro. La nostra regione vanta una varietà di circa 15 mieli catalogati nella “Carta dei mieli della Basilicata”, tra cui anche alcuni rari, derivanti da fioriture straordinarie in annate particolari.
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