Apertura del Museo dell’emigrazione lucana, gli interventi

Ad introdurre i lavori il coordinatore del Comitato scientifico del Centro Nino Calice, Scaglione, e il presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, Benedetto. Le conclusioni affidate al presidente del Consiglio regionale Mollica

&ldquo;Quale migliore data se non quella di oggi, 22 maggio, giorno in cui si celebra la &lsquo;Giornata dei Lucani nel mondo&rsquo;, per aprire ufficialmente al pubblico il Museo dell&#39;Emigrazione Lucana che la Regione Basilicata, per il tramite del Centro Lucani nel Mondo &lsquo;Nino Calice&rsquo;, ha voluto realizzare al fine di rendere omaggio a tutti quei nostri corregionali che hanno lasciato la propria terra, i propri affetti, in cerca di una migliore condizione di vita. Non solo un luogo dove custodire testimonianze culturali ma una forza dinamica, generatrice di un nuovo e forte rapporto con il territorio e, quindi, con la collettivit&agrave;. Un museo da percepire come spazio di dialogo e confronto che metta al centro il pubblico, protagonista privilegiato dell&rsquo;azione museale&rdquo;. E&rsquo; quanto ha affermato il coordinatore del Centro, Luigi Scaglione, nell&rsquo;aprire i lavori presso il Castello di Lagopesole. L&rsquo;auspicio &ndash; ha affermato &ndash; &egrave; che queste stanze diventino spazi vitali capaci di dare un valido input alla valorizzazione del territorio circostante e dove interpretare storie, quelle di tanti lucani partiti alla volta di un orizzonte pi&ugrave; favorevole, e da l&igrave; trarne il giusto insegnamento. Senza nostalgie – ha proseguito – e con il sorriso pi&ugrave; che con le lacrime. Proprio come la prima storia che racconteremo tra un po&rsquo;, quella di Rosita Melo, compositrice e cantante originaria di Rionero in Vulture e donna di grande successo in Sud America&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il museo dell&rsquo;emigrazione &ndash; ha detto il sindaco di Avigliano Vito Summa, che ha portato il saluto della comunit&agrave; locale e dell&rsquo;Anci &ndash; completa il percorso di valorizzazione del castello di Lagopesole avviato con &lsquo;Il mondo di Federico&rsquo;, e rafforza l&rsquo;operazione di recupero della memoria storica e dell&rsquo;identit&agrave; culturale che appartiene alle nostre comunit&agrave; e rimane ancora forte in coloro che vivono in altri territori. Auspichiamo &ndash; ha aggiunto &ndash; che accanto al museo si preveda la realizzazione di un centro di documentazione sull&rsquo;emigrazione che possa avere sede nel castello di Lagopesole&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;apertura del Museo dedicato alla storia dell&rsquo;emigrazione lucana va sottratta ad ogni aspetto commemorativo per farla diventare l&rsquo;occasione per rilanciare tutte le opportunit&agrave;, in gran parte ancora inespresse, rappresentate dalla rete di associazioni, federazioni, circoli di lucani all&rsquo;estero&rdquo;, gli ha fatto eco il presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, Nicola Benedetto. Nel ricordare le iniziative su cui la Crlm intende puntare, trasformando le sedi delle federazioni e delle associazioni dei lucani nel mondo in &lsquo;ambasciate del made in Lucania&rsquo; e quindi in strutture permanenti per promuovere l&rsquo;export dei nostri prodotti e attivit&agrave; imprenditoriali, puntando sul turismo culturale contando sull&rsquo;apporto dei connazionali, incentivando le associazioni dei giovani, &lsquo;sfruttando la loro freschezza di idee&rsquo;, la realizzazione di azioni di marketing territoriale e di promozione culturale, economica e turistica del territorio regionale e dei prodotti eno-gastronomici anche attraverso il progetto &lsquo;Basilicata da amare&rsquo;, Benedetto ha concluso con l&rsquo;auspicio che &ldquo;il museo, all&rsquo;interno del castello federiciano, diventi da luogo di memoria a strumento di attrazione turistica, anche per quel turismo di ritorno, che l&rsquo;Expo di Milano ha inaugurato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;&Egrave; fonte di orgoglio per me, come lucano e come presidente del Consiglio regionale, pensare ai tanti lucani all&rsquo;estero come una vera risorsa per il Paese. Come portatori di arricchimento valoriale. Ma affinch&eacute; lo stereotipo del lucano all&rsquo;estero continui a ricalcare questa immagine &egrave; fondamentale coltivare il mantenimento dei rapporti e dei legami al di l&agrave; del tempo e dello spazio. E la giornata di oggi, con lo sguardo rivolto all&rsquo;apertura del &lsquo;Centro Nino Calice&rsquo; ne &egrave; la prova &rdquo; ha detto nell&rsquo;intervento conclusivo il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica. &ldquo;La testimonianza del cammino intrapreso dai nostri migranti lasciando la propria terra e fronteggiando le mille difficolt&agrave; che gli si sono presentate in terra straniera &ndash; ha aggiunto -, deve essere per noi monito per fare sempre di pi&ugrave; e garantire il legame tra noi e loro. Il mio augurio per l&rsquo;apertura ufficiale di questo museo &egrave; che possa diventare un luogo culturale dove la cultura non &egrave; meramente accademica ma &egrave; vita, storia. Un luogo di appartenenza per sentire a noi vicini una cittadinanza a distanza, globale, un luogo che valorizzi la persona e la sua storia linguistica, culturale e sociale&rdquo;.<br />&nbsp;

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