“Quali che siano le responsabilità dei singoli, le politiche ambientali che le Istituzioni regionali hanno portato avanti non sono state coerenti con le idee di sviluppo che da decenni sono state indicate nei documenti di programmazione”. Lo dichiara il segretario regionale dei Popolari Uniti Antonio Potenza.
“Il rispetto del territorio – prosegue – è stato sempre posto come prologo di tutte le politiche settoriali, dall’agricoltura, al turismo, all’urbanistica, ma è rimasto praticamente non declinato, al punto che le stesse politiche di sviluppo hanno perso la loro efficacia sostanziale. Questa presa di consapevolezza costituisce per i Popolari uniti il punto nodale sul quale riaprire il confronto sulle cose da fare, in vista di un non rinviabile rilancio dell’azione istituzionale a tutti i livelli di governo. Non a caso, a Melfi, sabato prossimo, sono stati invitati, oltre al Presidente della Giunta Regionale, i segretari regionali dei maggior partiti del centrosinistra a discutere sul tema “Ambiente, Risorse e Welfare”, considerati una sorta di trilogia dell’emergenza lucana. Che ci sia necessità di cambiare pagina, uscendo dal pantano in cui una “bassa politica” ha relegato questa prima parte dell’attività istituzionale locale, non lo dicono ormai solo i Popolari uniti, che da diciotto mesi hanno bocciato senza appelli la risposta di governo data all’ampia maggioranza elettorale. Se ne sono accorti gli imprenditori, la stampa, i sindacati, al punto che gli stessi partiti maggiori della coalizione di centrosinistra, di fronte al montare della delusione e dell’insoddisfazione hanno dovuto prendere atto che così non si può andare avanti, che qualcosa deve cambiare. Non c’è soddisfazione per noi che l’avevamo detto, non ci interessano le responsabilità dei singoli o le attestazioni di credibilità tardive. Ci interessa discutere di un centrosinistra che, in nome dell’interesse di pochi leader, sta costruendo vantaggi competitivi a forze politiche moderate, mai organiche e mai integrate in una immagine unitaria di coalizione. Gli smottamenti che si registrano in molti comuni, le defezioni di dirigenti e consiglieri comunali verso nuovi miraggi stanno a dimostrare che alcune forze politiche hanno fatto delle postazioni istituzionali la leva sulla quale cambiare gli assetti ed i rapporti di forza, mettendo in crisi quella organicità che il centrosinistra aveva dimostrato in quindici anni di esperienza regionale. Se non si vogliono contrastare quelle strategie, che almeno si prenda atto della insufficienza di cui alcuni rappresentanti del cosiddetto terzo polo sono portatori. E da questo bisognerà partire per una seconda fase che dia consistenza ai programmi, spazio alle idee e fiducia alle forze storicamente alleate”.
BAS 05