Antonio Bochicchio (Asi Pz) su illuminazione ponte Musmeci

L’articolo apparso oggi sugli organi di stampa, riguardo la “mancata” illuminazione del ponte Musmeci evidenziata dal consigliere comunale di Potenza, Alessandro Galella (Fdi), solleva una questione alquanto cara e delicata per il Consorzio industriale di Potenza. A dirlo è Antonio Bochicchio, Amministratore unico dell’ASI.
“Nel comprendere lo sfogo, in parte condivisibile, del consigliere che parla giustamente del Ponte Musmeci come dell’ «ingresso principale della città capoluogo», ritengo doveroso evidenziare – dichiara Bochicchio – che nelle more dell’attivazione di un tavolo tecnico-amministrativo tra Consorzio, Comune di Potenza e Regione Basilicata, attesa la posta in bilancio regionale che destina al Consorzio industriale i fondi per poter risanare e rilanciare l’Ente (L.R. 32/2014), il Consorzio si sta attivando per poter assolvere a tutte le necessarie priorità, compresa quella dell’allaccio dell’energia elettrica per il ponte Musmeci”.
Proprio nei giorni scorsi il Consorzio ha accettato il preventivo della società HERA COMM srl –arrivato in data 29 dicembre 2014 – per un importo di circa 3 mila euro. Attualmente si sono avviate tutte le procedure di accettazione affinché la faccenda possa risolversi nel più breve tempo possibile.
“Occorre tuttavia sottolineare, continua Bochicchio, che molte cose sono cambiate dai tempi in cui l’opera fu realizzata. Il ponte sul Basento progettato da Sergio Musmeci nella seconda metà degli anni ’60 rappresentò per la Basilicata dell’epoca – e rappresenta ancora oggi – un’opera di grande innovazione estetica, la cui realizzazione fu fortemente voluta, senza non pochi ostacoli, dall’allora presidente del Consorzio Industriale comm. Gino Viggiani. In un contesto urbano in rapida evoluzione, Viggiani comprese subito l’importanza di dotare la città di un ponte che superasse il Basento e la linea ferroviaria, mettendo in collegamento diretto la città con l’area industriale. Oggi quel contesto si è radicalmente modificato, incluso la destinazione d’uso di alcune aree. Per cui – conclude Bochicchio – ritengo legittimo che il ponte, oggi al servizio della intera comunità e non più solo di una parte di essa, debba diventare di proprietà del Comune, che saprà senza dubbio valorizzarlo, come merita, e come è giusto che sia.
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