"No pasta no show" è l’entusiasmante autobiografia di Claudio Trotta – promoter e produttore di spettacoli dal vivo tra i più importanti e stimati a livello internazionale – ma è soprattutto l’affresco di un’epoca, un pezzo di storia italiana illuminato da una prospettiva particolare e affascinante: quella dei concerti, degli spettacoli dal vivo, della musica come partecipazione e progetto culturale. E’ un documenti che analizza come tutto sia cambiato in questi 40 e più anni e non sempre per il meglio. È una galleria di personaggi indimenticabili, tratteggiati con freschezza da chi ha avuto la fortuna di conoscerli dal vivo: ed è il racconto di una passione intramontabile, una dichiarazione d’amore nei confronti della musica e della Bellezza. Un amore che l’autore non ha mai smesso di rinnovare e che ancora una volta, come ha fatto negli ultimi quarant’anni, vuole condividere con gli altri.
Nel corso dell'incontro materano Trotta ricorderà Ry Cooder al Rolling Stone di Milano, il 4 maggio del 1982, e un ragazzo in lacrime quando la band iniziò a suonare. Ricorderà il genio di John Martyn e la sua chitarra che sul palco sembravano un’orchestra intera, nonostante diciassette birre, una bottiglia di whisky e un litro e mezzo di vino rosso tracannati dal cantautore scozzese durante lo spettacolo. Racconterà di quando il leader dei Guns N’ Roses smontò una camera d’albergo per trasformarla in una palestra. E, inoltre, ricorderà Bruce Springsteen quando una sera, dopo una cena sui navigli, mollò tutti e si perse per le vie del capoluogo lombardo. Da solo, senza avvisare nessuno. Questo e moltissimo altro ancora verrà raccontato dal punto di vista dell’autore, che in quarant’anni di carriera e di vita on the road ha contribuito a promuovere e a far conoscere nel nostro Paese le stelle di prim’ordine della scena musicale internazionale, organizzando show e festival di grande successo.
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