Per il consigliere regionale del Pdl “ciò che emerge è l'assenza di un monitoraggio puntuale del territorio che ha lasciato sempre più spazio a quei fattori che contribuiscono, in maniera sostanziale, a deturpare la nostra regione”
“Una volta aria, acqua e pulizia erano i fiori all’occhiello della Basilicata. Riuscivamo a primeggiare nelle graduatorie del settore ambiente e venivamo indicati come esempio da seguire. Ora, avanti a noi, si prospetta una realtà sempre più distante da quella nella quale eravamo abituati a vivere”. Questa "l’amara constatazione" del consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli.
“Inquinamento atmosferico, quello delle falde acquifere, dei bacini, sono diventati pane quotidiano tanto da occupare larghi spazi della cronaca regionale. Ciò che emerge è l'assenza di un monitoraggio puntuale del territorio che ha lasciato sempre più spazio a quei fattori che contribuiscono, in maniera sostanziale, a deturpare la nostra regione. Se così fosse la responsabilità sarebbe tutta in capo alla politica, atteso che non si è riusciti a tradurre in sostanza i propositi per i quali sono nati quegli enti sub-regionali oggi ridotti, con le dovute ed opportune eccezioni, alla stregua di contenitori privi di qualità e competenza. Pensiamo all'operato dell'Arpab riconducibile alla precedente gestione dell'Arpab stessa. Alla luce di quanto si è appreso in questi giorni, l’Azienda ha fallito il suo mandato istituzionale tanto che è possibile affermare che con la sua superficialità di azione ha agevolato l’insorgere di situazioni per le quali oggi si registra tanta preoccupazione. Termodistruttore Fenice, diga del Pertusillo, fiume Basento, sono gli ultimi anelli di una catena nella quale si vanno ad inserire a pieno titolo le problematiche derivanti dalle perforazioni e dalle estrazioni petrolifere in Val d’Agri”.
“Ma quali – chiede Napoli – le responsabilità dell’Arpab, se non quella di essere stata, nel recente passato, un ente al servizio della politica?. Non sfuggirà che i responsabili della struttura sono di nomina politica e occupano quella postazione perché in primo luogo capaci di rispondere a logiche di partito che impongono scelte che spesso finiscono per essere impopolari. Oggi con riferimento all'Arpab, ed è bene sottolinearlo, pare vi sia stato un chiaro e netto cambiamento di rotta. Lo si evince dalla determinazione che caratterizza il modus operandi della struttura e dalla volontà di mettere in campo ogni opportuna azione atta a garantire la salvaguardia e la tutela ambientale. Ma anche dalla disponibilità a mettere in gioco la propria credibilità istituzionale, con il confronto ed quella capacità di ascolto assolutamente assente nel recente passato. A questo punto – sottolinea Napoli – il nostro pensiero non può non andare al prossimo appuntamento politico che vedrà il presidente De Filippo impegnato a rinnovare gli incarichi”.
“Sulla scorta di quanto sta accadendo – afferma Napoli – a lui chiediamo una presa di coscienza e una forte assunzione di responsabilità attraverso la quale dovrà dimostrare di sapersi svincolare dalle assurde logiche di spartizione del potere e scegliere per il bene della Basilicata. Dovrà individuare figure competenti, capaci di occupare quelle delicate postazioni attraverso le quali far emergere le qualità che vanno messe al servizio del territorio di Basilicata. Solo così sarà possibile immaginare un futuro più sereno per i lucani nel quale bisognerà riappropriarsi di quella identità e di quelle specificità che anno dopo anno la nostra regione ha smarrito”.