Al San Carlo diagnosi precoce di demenza

La UOC di Neurologia in collaborazione con la UOC di Laboratorio Analisi inizierà la ricerca dei biomarcatori nel liquor cefalorachidiano compiendo un passo fondamentale per una diagnosi precoce e accurata delle demenze, in particolare della malattia di Alzheimer.

L'insegna e uno degli edifici dell'ospedale San Carlo di Potenza

L’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza prosegue il suo percorso di potenziamento dei servizi implementando le prestazioni offerte dal centro per la diagnosi e la cura delle demenze (CDCD).

“La UOC di Neurologia dell’ospedale San Carlo, diretta dal dottor Nicola Paciello, in collaborazione con la UOC di Laboratorio Analisi, diretta dal dottor Vito Pafundi, inizierà la ricerca dei biomarcatori nel liquor cefalorachidiano, un passo fondamentale per una diagnosi precoce e accurata delle demenze, in particolare della malattia di Alzheimer”. Ad annunciarlo è il Direttore Generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, evidenziando come “l’avvio di questa nuova attività diagnostica rappresenti un passo importante per la nostra Azienda. Siamo impegnati a garantire ai pazienti le migliori cure disponibili e la possibilità di una diagnosi precoce è fondamentale per assicurare tempestività ai trattamenti e migliorare la qualità di vita”.

In Basilicata, sulla base dei residenti al 1° gennaio 2023 (dati ISTAT), si stima la presenza di oltre 10.000 casi di demenza in persone con più di 65 anni e più di 200 casi di demenza early onset nella fascia 35-64 anni. Si stima, inoltre, che circa 9.000 persone soffrano di Disturbo Cognitivo Minore (MCI).

“Innanzitutto ringrazio la direzione strategica per la continua attenzione all’innovazione nelle procedure e nelle tecnologie. L’introduzione di questo nuovo percorso consentirà di pianificare una terapia mirata ed efficace, garantendo ai pazienti cure all’altezza dei migliori centri a livello nazionale”, spiega il dottor Paciello, che aggiunge: “La collaborazione tra il nostro reparto e il Laboratorio Analisi è essenziale. La capacità di eseguire l’analisi dei biomarcatori su liquor ci permette di accelerare i tempi per una diagnosi certa e ci dà la possibilità di diagnosticare precocemente l’Alzheimer, offrendo finestra temporale preziosa per intervenire”.

I pazienti che rientrano nei criteri di selezione, seguiti dal CDCD, di cui sono responsabili il dottor Saverio Mascolo, direttore dell’UOC di Geriatria, e la dottoressa Francesca Marsili, dirigente medico dell’UOC di Neurologia, potranno essere sottoposti a rachicentesi diagnostica (puntura lombare) per l’analisi del liquor. Questa procedura, effettuata durante brevi ricoveri in Neurologia, permette di prelevare il campione necessario per la ricerca dei biomarcatori, condotta dalla dottoressa Teresa Carbone, dirigente medico del Laboratorio Analisi, e restituisce un’informazione certa per una diagnosi precoce.

 

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