Agroalimentare, un incontro sulle nuove opportunità

L'iniziativa è stata promossa dall'assessore regionale alle Politiche agricole, Michele Ottati, che introducendo i lavori della conferenza interregionale dedicata a “Politiche Agricole e Sviluppo rurale nelle Regioni del Sud” ha illustrato le ultime normative europee per la promozione del comparto.

“Nel 2014 è stato introdotto a livello europeo un nuovo regolamento, il numero 1144, che prevede a partire dal 2016, l'erogazione di 200 milioni di euro annui per promuovere prodotti agricoli europei: se non ci svegliamo presto, rischiamo di perdere tre miliardi e 200 milioni di euro”.
Lo ha detto questa mattina l'assessore della Basilicata alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, aprendo i lavori – nella sede dell'Unibas – di una conferenza interregionale organizzata per discutere delle azioni da intraprendere per promuovere commercialmente le produzioni agroalimentari delle regioni meridionali.
All'incontro erano presenti i rappresentanti di alcune Regioni del Sud Italia (Calabria, Campania, Molise, Puglia), ma anche gli esperti del Mipaaf, di enti e di organizzazioni del settore.
“La regolamentazione in materia di promozione dei prodotti agricoli – ha aggiunto il rappresentante dell'esecutivo lucano – esiste dal 1998, e da allora sono stati stanziati in tutto 800 milioni di euro, che però sono andati altrove, e nemmeno un euro è arrivato alle Regioni del Mezzogiorno. E' necessario quindi invertire questa tendenza. Come mai noi Regioni del Sud finora abbiamo perso questi finanziamenti? Forse perché non conosciamo bene i regolamenti? L'incontro di oggi – ha sottolineato l'assessore Ottati – servirà proprio ad illustrare tutte le possibilità che ci sono in materia di promozione dei prodotti agroalimentari”.
Nel suo intervento l'assessore ha evidenziato che “la collaborazione interregionale è assolutamente indispensabile per promuovere le organizzazioni di produttori. Ad oggi – ha spiegato – siamo molto carenti nel Sud in questo campo e dobbiamo fare qualcosa, perché se non ci sono organizzazioni di produttori non si fanno le filiere, e se non si fanno le filiere non si creano posti di lavoro. Il nostro obiettivo principale – ha detto ancora Ottati – deve essere proprio quello di creare posti di lavoro nel comparto agroalimentare in settori come le produzioni suine, bovine, caprine e casearie. Per fare questo però – ha evidenziato l'assessore – dobbiamo creare gente formata, per evitare la confusione del passato, e quindi facciamo appello a giovani esperti, che vogliano fare agricoltura seriamente, e che sappiano come promuovere i nostri prodotti nei mercati. Tutto questo – ha concluso – perché nel Mezzogiorno dobbiamo iniziare a spendere utilmente ed efficientemente”.

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