Agricoltura; Le proposte della Cia dalla VI assemblea elettiva

La Confederazione italiana agricoltori, durante la VI assemblea elettiva in corso oggi a Potenza, ha lanciato l’idea di un “sindacato dei luoghi” in una “Regione di qualità, in un territorio di eccellenza, attraverso un nuovo protagonismo del settore agricolo nelle politiche di coesione e sviluppo perché la terra da bene primario diventi elemento distintivo di crescita civile, sociale, produttiva ed occupazionale”.
L’obiettivo, ha detto il presidente della Cia Donato Distefano, è quello di adeguare ed ammodernare la propria struttura e l’originale sistema sindacale e professionale, con la “mission” di sintonizzarsi, inglobare e recuperare i fattori valoriali che da sempre hanno contraddistinto il mondo agricolo, la sua storia e la cultura contadina”.
E’ toccato a Distefano, spiega una nota dell’ufficio stampa, consegnare la ‘staffetta’ a Antonio Nisi, già responsabile nazionale del Gie-Cia cerealicolo, portando a termine l’autoriforma organizzativa che prevede la nomina di dirigenti agricoltori-produttori.
“E’ indispensabile governare in modo congiunto e allargato – ha detto Distefano ai 142 delegati e un parterre di governo (vice ministro Bubbico, assessore Ottati il presidente del Consiglio regionale Lacorazza), partiti ed organizzazioni sociali, oltre al vice presidente nazionale della Cia Dino Scanavino – l’impegnativo passaggio che investe il settore agricolo e la transizione da modelli produttivi imperniati sulle logiche dello sviluppo settoriale a quelle sempre più ampie e complesse che proiettano il settore nell’alveo dell’agro-territorialità e dell’agricoltura sociale e di comunità.
L’assemblea è stata l’occasione per presentare il “progetto economico Cia” insieme alle proposte per la nuova legislatura regionale 2013-2018 (Agricoltura bene comune) e il nuovo Psr 2014-2020, a partire dal riposizionamento imprese-prodotto-territorio individuando priorità (dissesto suolo ed agricoltori-manutentori-custodi del territorio quale emergenza) che – come ha spiegato Distefano – rappresentano una sostanziale azione innovativa per promuovere iniziative concrete in grado di rafforzare il tessuto imprenditoriale agricolo, creare valore aggiunto e reddito per gli operatori. Il protagonismo degli agricoltori e il rilancio dell’azione dei Gruppi d’interesse economico sono precondizioni per il progetto, ma esso necessita di competenze, assetti organizzativi, capacita di ‘rimettersi in gioco’. La prima linea di azione è l’organizzazione delle filiere e la regolazione dei mercati, con lo sviluppo di organizzazioni di produttori e reti d’imprese dotate di forti progetti orientati ai mercati nazionali e sempre di più a quelli esteri. Contemporaneamente – continua Distefano – occorre il rilancio di organismi interprofessionali in grado di stipulare accordi e contratti quadro tra le diverse componenti della filiera, per una efficace programmazione, per creare valore aggiunto, redistribuirlo equamente, ridurre i costi logistici e di transazione, favorire la trasparenza e la fiducia nel consumatore. Di qui per la Cia il riordino degli enti agricoli è tematica di estrema rilevanza sia istituzionale che socio-economica e che ha diretta influenza sulle condizioni di competitività del nostro sistema agro-alimentare".

bas 07

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