Agea, Castelluccio: “Insostenibile il ritardo dei pagamenti”

Per il consigliere regionale del Pdl-Fi “non basta, come ha fatto l’assessore Braia, scrivere al ministro Maurizio Martina e al direttore dell’Agenzia Stefano Sernia”

&ldquo;Il ritardo dei pagamenti da parte dell&rsquo;Agenzia per le erogazioni in agricoltura delle domande presentate a dicembre 2015 dagli agricoltori lucani &egrave; insostenibile: dall&#39;inizio del 2016 infatti nessun pagamento &egrave; stato effettuato nonostante giacciono presso Agea circa 8 milioni di euro di pratiche istruite e collaudate che attendono di essere saldate&rdquo;.<br /><br />Lo afferma il consigliere regionale del Pdl-Fi Paolo Castelluccio per il quale &ldquo;non basta, come ha fatto l&rsquo;assessore Braia, scrivere al ministro Maurizio Martina e al direttore di Agea Stefano Sernia&rdquo;.<br />Nel ricordare che &ldquo;pi&ugrave; di un mese fa, il 16 marzo scorso, &egrave; stato sottoscritto a Roma un protocollo d&rsquo;intesa, monitoraggio e vigilanza collaborativa sui servizi di sviluppo e gestione del sistema informativo agricolo nazionale, con l&rsquo;obiettivo principale di garantire qualit&agrave; ed efficacia dei servizi di gestione e sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale, assicurando la legalit&agrave; ed il buon andamento nelle procedure&rdquo;, Castelluccio aggiunge che &ldquo;le difficolt&agrave; per oltre 50mila titolari di aziende agricole lucane interessate sono crescenti. Una su tutte: senza durc, niente soldi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In pratica &ndash; continua – senza la dichiarazione unica di regolarit&agrave; contributiva le domande delle aziende agricole per accedere ai fondi non sono ammissibili. &Egrave; sufficiente avere un debito, anche di piccola entit&agrave;, con l&rsquo;Inps o con l&rsquo;agenzia delle entrate per restare fuori. In occasione dell&rsquo;incontro con l&rsquo;europarlamentare Laura Comi la scorsa settimana abbiamo parlato di opportunit&agrave; Europa, ma accade che se non si introducono correttivi si rischia che forse solo un decimo delle aziende potr&agrave; accedere a fondi e progetti del nuovo Psr in tema di innovazione, organizzazione delle filiere agroalimentari, gestione del rischio, tutela degli ecosistemi, contrasto ai cambiamenti climatici e riduzione della Co2, inclusione sociale e sviluppo economico nelle zone rurali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per allargare l&rsquo;opportunit&agrave;, forse l&rsquo;ultima &ndash; dice Castelluccio – bisogna innanzitutto rimuovere gli ostacoli, aiutare le aziende che, secondo i dati Ismea, &lsquo;lavorano in perdita&rsquo;. In proposito per non ripetere gli errori passati, l&rsquo; introduzione del sistema informativo regionale Siarb nel processo istruttorio della prossima programmazione richiede un&rsquo;immediata messa a punto. Senza dimenticare quanto di negativo &egrave; avvenuto con il Psr 2007-2013: alla data del 15 marzo in Basilicata ad 8,65 milioni di euro di disimpegno automatico fanno da contraltare risorse nazionali non spese e da riprogrammare per altri 6,13 milioni di euro. E senza dimenticare le lungaggini burocratiche che, ad esempio per la misura nuovi insediamenti (giovani), hanno fatto registrare oltre 1.000 giorni dalla presentazione della domanda sino all&rsquo;erogazione del contributo, con il rischio che i nostri giovani diventino gi&agrave; vecchi&rdquo;.<br /><br />Per Castelluccio &ldquo;la nuova programmazione comunitaria 2014&ndash;2020 porter&agrave; in dote complessivamente alla regione Basilicata oltre due miliardi di euro, risorse che, a differenza di quanto &egrave; avvenuto con la programmazione 2007-2013, dovranno agevolare le strategie di crescita del territorio, qualificando il suo assetto produttivo e la sua ricchezza. Oggi ci sono fattori di allarme sociale: spopolamento, fuga di giovani (specie laureati), crisi produttive che incrociano settori e territori dell&#39;intera regione, accentuata inferiorit&agrave; in termini di dotazione infrastrutturale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per questo &ndash;conclude – non possiamo permetterci il lusso di sprecare nemmeno un euro e tanto meno di perdere tempo in procedure tecnico-burocratiche tenuto conto che la redditivit&agrave; in agricoltura si &egrave; notevolmente abbassata per due fattori: crollo dei prezzi sui campi, aumento dei costi aziendali&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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