“Sono passati anni da quando si diceva che Fenice inquinava e che l'Arpab non faceva la sua parte. Adesso, finalmente, tutto il carteggio è finito in mano ai magistrati e si è iniziato il procedimento penale”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma di Pio Abiusi, X città Plurale di Matera. “Sono state fatte tante conferenze di servizio – continua – fino ad arrivare a quella del 21 Giugno scorso in cui fu disconosciuto il piano di bonifica presentato da Fenice ed il Comune di Melfi facente proprio il risultato emerso da detta conferenza dei servizi e verificata la non sussistenza delle condizione per l'approvazione del progetto di bonifica ha deciso di potenziare la Mise, messa in sicurezza d'emergenza-, di far interrompere alcune procedure di bonifica definite non dimostrate utili dall'Ispra e di potenziare l'attività di monitoraggio anche con risorse messe a disposizione dalla Regione. Il Comune ha fatto un apposita delibera di giunta a fine luglio scorso.
Si pensò, finalmente, di cercare di capire se Fenice continuava ad inquinare o meno attraverso l'immissione nel ciclo di liquidi traccianti. Allo stato dell'arte – si chiede Abiusi – questi liquidi traccianti sono stati immessi o meno, Fenice continua ad inquinare o meno? “.
bas 06