Venerdì 30 maggio, alle ore 18, presso l’Auditorium del Centro Sociale “P. Sacco” di Rionero in Vulture, si terrà la presentazione ufficiale dei quattro giochi urbani per la città di Rionero, co-creati dagli alunni e dalle alunne delle classi quinte della scuola primaria dell’IC “Ex Circolo Didattico” nell’ambito di Little Game Makers, progetto educativo realizzato dalla società cooperativa Pot in Pot con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’Avviso “Educare Insieme”, in collaborazione con l’IC “Ex Circolo Didattico” di Rionero in Vulture e con la Compagnia teatrale L’Albero, con il patrocinio del Comune di Rionero in Vulture.
Durante l’evento, aperto alla comunità, saranno ripercorse le varie fasi del percorso laboratoriale avviato nel mese di ottobre 2024, che ha visto il coinvolgimento diretto di tutte le classi quinte dell’istituto. Saranno inoltre distribuiti alle bambine e ai bambini coinvolti, alle loro famiglie e alle organizzazioni che compongono la comunità educante di Rionero in Vulture i libri-gioco che raccolgono i risultati del lavoro svolto.
La partecipazione all’evento è gratuita. A seguire, la serata proseguirà in Piazza Giustino Fortunato, dove i partecipanti potranno prendere parte a un momento di gioco collettivo aperto a tutti.
Little Game Makers ha avuto come obiettivo la promozione della cittadinanza attiva tra bambini e bambine, attraverso esperienze di gruppo, laboratori tematici e attività creative, finalizzati a rafforzare nei partecipanti una consapevolezza concreta e condivisa del proprio ruolo nella comunità, esplorando temi fondamentali della cittadinanza attiva: tutela del territorio, memoria storica, partecipazione democratica, inclusione e accessibilità.
Il progetto è stato curato da un team composto da Cristina Palermo (responsabile del progetto e della realizzazione dei giochi), Alessandra Maltempo (direttrice didattica e artistica), Gino Marangi (conduttore dei laboratori), Andrea Ciommiento (autore delle storie) e Sonia Polimeno (responsabile del monitoraggio e della valutazione).
«Il progetto Little Game Makers ha rappresentato per i nostri alunni un’importante e significativa opportunità di crescita culturale e umana. – dichiara la Dirigente Scolastica dell’IC “Ex Circolo Didattico” prof.ssa Tania Lacriola – Ha infatti permesso di affrontare questioni centrali nella formazione di base, fornendo gli strumenti per compiere in futuro scelte consapevoli nella vita sociale e professionale, in un percorso di apprendimento permanente.»
Anche le insegnanti della scuola primaria coinvolte nel progetto ne spiegano il valore: «Educare a essere cittadini dovrebbe essere il compito principale della scuola. Lo si realizza non solo con insegnamenti e programmi, ma soprattutto con la pratica della democrazia già fra i banchi. In quest’ottica, il progetto si è rivelato molto efficace. I bambini hanno partecipato con entusiasmo e sono fieri di aver creato qualcosa di significativo per la loro città.»
«Little Game Makers si è rivelato un progetto transdisciplinare – spiega Alessandra Maltempo, direttrice didattica e artistica – perché capace di andare oltre le discipline, utilizzando i temi della cittadinanza attiva per un confronto con i bambini dentro più dimensioni: quella relazionale, privilegiando e valorizzando le attività di gruppo e di collaborazione; quella sociale e urbana, legata ai luoghi della città; infine, quella ludica, che trova nel gioco un importante strumento di apprendimento. I giochi urbani co-creati sono quindi una sintesi perfetta del bisogno così attuale, non solo dell’infanzia, di sentirsi parte attiva di una comunità e di intrecciare la propria storia personale con quella collettiva.»
L’Assessora alla Cultura e Politiche Giovanili, Pari Opportunità e Immigrazione del Comune di Rionero, Cinzia Gliaschera, sottolinea: «Un gioco collettivo, accessibile a tutte e a tutti, può essere esperienza di cittadinanza attiva. Little Game Makers ci insegna che dialogare su tematiche contemporanee e impattanti sulla vivibilità di una società è utile affinché le nuove generazioni possano non solo prendere coscienza di ciò che li circonda, ma anche riappropriarsi di luoghi e spazi, maturando una sensibilità per l’ambiente e per le relazioni fondate su empatia e parità.»