A Potenza il romanzo “Agosto” di Rocco Infantino

L’evento è in programma sabato 7 giugno alle ore 16.45 nella sala conferenze del Polo bibliotecario. Interverranno l’autore, il direttore della Biblioteca nazionale Luigi Catalani, l’editrice di Edigrafema Antonella Santarcangelo e la giornalista Eva Bonitatibus

La copertina del libro di Rocco Infantino

Il romanzo “Agosto. Il mese delle foglie che cadono” di Rocco Infantino, pubblicato dalla casa editrice Edigrafema, verrà presentato a Potenza sabato 7 giugno, alle ore 16.45, nella sala conferenze del Polo bibliotecario. Dopo i saluti dell’editrice Antonella Santarcangelo e l’intervento del direttore della Biblioteca nazionale, Luigi Catalani, dialogherà con l’autore la giornalista Eva Bonitatibus.

IL LIBRO

Un oscuro pubblicista di provincia scrive articoli per una rivista letteraria perduta, proponendo recensioni di libri (ancora) inesistenti. Nei suoi scritti si delinea un forte timore per il futuro del libro. Digitalizzazione forzata, indice, censura e riscrittura, influenza delle nuove tecnologie, che altro non sono che il passato che torna sempre uguale, nella sua visione hanno ormai avuto ragione del vecchio mondo a stampa, segnato dall’opera distruttrice del fuoco e dei bibliotecari. È, questo, un mondo diverso, nel quale i segreti benefici della lettura profonda paiono ormai inaccessibili. Quando l’articolista scompare, al curatore dei suoi scritti, forse troppo coinvolto, non rimane che tentare di ordinare le carte a lui affidate, seguendo il segno di vicende che corrono tra latitudini meridionali, topografie parigine e qualche altro dove di quella “immensa, ricorsiva Lucania che è il mondo”, approntarne un indice e soccorrere con annotazioni discrete le note stesse dell’autore, assicurare alla raccolta un titolo, purchessia. Ma cos’hanno in comune queste costruzioni visionarie in chiave critica, cosa si nasconde, se qualcosa si nasconde, nell’agitarsi del fondo dell’animo dell’autore, per quel che questi crede d’aver letto, compreso o frainteso? Cosa nasconde questa ennesima letteratura costruita sulla letteratura, questo scrivere sullo scrivere, che conduce perfino alla morte di un uomo? Una storia romantica, d’anarchia e bibliofilia, o soltanto un sogno, nell’ipogeo della notte? Unica traccia, forse, un vecchio calligramma.

 L’AUTORE

Rocco Infantino vive a Potenza, dove è nato nel 1964. Maturità classica, laurea in legge, giornalista pubblicista, avvocato, batterista sconveniente, lavora da più di trentacinque anni presso una Università. Da ragazzo scriveva testi per recite da oratorio, è stato autore e attore in trasmissioni televisive nelle prime emittenti private locali e nelle radio libere, poi copioni per teatro di figura per una compagnia con la quale, anche come burattinaio, ha fatto diversi spettacoli. Autore di Geometria non euclidea (Lalli, 1987), ha scritto testi per comici, ha firmato negli anni 2003-2008 Arch&tipo, rubrica settimanale di satira per La Gazzetta del Mezzogiorno. È stato coautore e co-conduttore di un ciclo di trasmissioni radio sul jazz, Le donne odiano il jazz? (RadioRedAzione.com). Lettore, appassionato di libri, già direttore editoriale per un breve periodo di Libri, mensile di informazione bibliografica (Edizioni Ermes, 1993), dal 2015 scrive su una rivista on-line (oggi Trattiletterari.it) per lo più sui libri che parlano di libri, oltre che sui temi a contorno del leggere, dello scrivere, della stampa, della ibridazione uomo-macchina e d’altro. L’attività pubblicistica comprende interviste e colloqui pubblici, tra gli altri, con vari autori anche della scena culturale nazionale.

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