Sarà presentato a Pomarico domenica 11 agosto, con inizio alle ore 17, Val.bio.luc. un progetto di valorizzazione delle leguminose, finanziato dalla Regione nell’ambito della Misura 124 Health Check e che vede capofila il Cnr, Istituto di Genetica Vegetale, sezione di Policoro, che insieme all’Università di Basilicata e altri partner privati affronta il tema della valorizzazione dei prodotti tipici e del recupero di tradizioni locali ad essi legate.
“La presenza delle leguminose negli avvicendamenti colturali lucani – spiega Giulio Sarli del Cnr-Igv e responsabile scientifico del progetto, può parzialmente rispondere a una crescente esigenza di salvaguardia dell’ambiente, sfruttando la capacità naturale di queste colture di accumulare l’azoto atmosferico in composti proteici ad elevato valore biologico, parte dei quali può migliorare la disponibilità di azoto organico nel terreno.
Fondamentale risulta la sperimentazione volta a valutare la diversa attitudine delle principali specie e varietà locali di leguminose coltivate in Basilicata per la produzione di molecole a carattere “nobile”, quali isoflavoni e proteine.
Il territorio lucano si distingue per la sua ricchezza di produzioni agricole che spaziano dai cereali alle colture orticole, passando attraverso colture officinali e prodotti trasformati quali pane, pasta, olio, formaggi, salumi e diversi ecotipi locali di leguminose quali fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) e cece (Cicer arietinum L.)”.
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