A LEZIONE DI NOVECENTO CON MIGUEL BENASAYAG

Il secondo grande ospite internazionale della Fondazione Leonardo Sinisgalli per il ciclo speciale delle “Lezioni del Novecento” sarà il filosofo e psicoterapeuta franco-argentino Miguel Benasayag, protagonista di due appuntamenti nella città di Potenza.

Venerdì 10 marzo alle 18:30, presso la Biblioteca Nazionale, Benasayag dedicherà una Lectio magistralis al suo libro L’uomo aumentato, il cervello diminuito (Erickson 2016), un’analisi delle ricadute antropologiche determinate dalla rivoluzione tecnologica, alla ricerca di un’alternativa umanistica che possa salvare dalle derive più riduzioniste della vita e della cultura.
La lezione sarà preceduta dai saluti di Ermelinda Graziadei, Direttrice della Biblioteca Nazionale di Potenza, Ennio Ielpo, Presidente dell’Istituto degli studi filosofici – Scuola di Potenza, e Aurelia Sole, Magnifica Rettrice dell’Università degli studi della Basilicata.

Il giorno dopo, sabato 11 Marzo, alle ore 10:00, Benasayag incontrerà gli studenti e i docenti del Liceo Scientifico “Galilei” di Potenza. Introdurrà la Dirigente scolastica dell’Istituto Camilla Schiavo.

Due occasioni imperdibili per conoscere una personalità di grande fascino, dalla vita tormentata: dall’esperienza della dittatura argentina, che l’ha tenuto prigioniero e torturato per molti anni, al trasferimento a Parigi; dagli studi in scienze umane cliniche, all’enorme successo con la pubblicazione del volume “L'epoca delle passioni tristi” (Feltrinelli, 2004).

Scritto insieme allo psichiatra Ghérard Schmit, il volume indaga sulla tristezza endemica e il malessere diffuso dei tempi moderni, soprattutto tra i giovani, che hanno perso le certezze e le speranze nel futuro.

Il suo ultimo lavoro, che dà il titolo alla Lectio magistralis, “L’uomo aumentato, il cervello diminuito”, analizza uno degli aspetti più complessi e attuali della nostra scienza: il cervello modificato, grazie all’ibridazione con la tecnologia e agli studi delle neuroscienze, che hanno fatto vacillare uno dei tabù più persistenti dell’umanità, quello del cervello come sede del pensiero e dunque organo non modificabile.

Grazie alla sfida della quinta edizione delle “Lezioni di Novecento” di aprirsi a un pubblico più vasto, giovani e adulti avranno la possibilità di confrontarsi con uno dei pensatori più illuminanti e provocatori della contemporaneità, capace di unire insieme politica, antropologia, filosofia e neuroscienze, per un nuovo tipo di umanesimo che non neghi le macchine e le tecnologie, senza esserne però schiavo.
bas04 

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