A “FUROR SINISGALLI” IL VIALE DEI CANTI DI PARIGI

Dall’incontro tra forme espressive diverse e complementari come poesia e musica, segno grafico e solco sonoro, è nata un’ opera d’arte multimodale ribattezzata “Il Viale dei Canti”, dai tratti molto sinisgalliani. Realizzata a Parigi su una parete di 50 metri lungo la strada privata del settecentesco Hotel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura, l’opera, inaugurata lo scorso maggio, riproduce attraverso un graffito e una traccia audio, i versi di cinque poeti italiani fra cui “Private prospettive” di Leonardo Sinisgalli, tratta da Il passero e il lebbroso (1970).
A questa opera, un omaggio ai ponti che uniscono soprattutto a livello culturale Italia e Francia, sarà dedicato il convegno Per una cultura dell’incontro nelle arti , introdotto e coordinato da Biagio Russo, diretto della Fondazione Leonardo Sinisgalli, nel secondo appuntamento del “Furor Sinisgalli” in programma domenica 30 ottobre 2016 alle ore 18:00 a Montemurro presso l’Ex Convento di San Domenico.
Ospite d’eccezione con un intervento dal titolo Dalla figura alla parola: Il Viale dei Canti, sarà l’artista Giuseppe Caccavale, docente presso l’École Nationale Superieure des Arts Décoratifs di Parigi e ideatore del graffito del “Viale dei Canti”, un’opera dedicata alla poesia italiana fra Otto e Novecento. Sulla grande parete dell’Istituto Italiano di Cultura, l’artista Caccavale ha scelto infatti di incidere il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Giacomo Leopardi, insieme ai versi di quattro poeti meridionali: il salernitano Alfonso Gatto, il siciliano Bartolo Cattafi, il calabrese Lorenzo Calogero e il lucano Leonardo Sinisgalli.
Proprio al rapporto fra questi ultimi due poeti verterà la relazione di Giulia Dell’Aquila dell’Università di Bari Aldo Moro, dal titolo Il poeta di Melicuccà: Sinisgalli e Calogero. Sinisgalli infatti fu colui che scoprì e apprezzò Calogero, poeta tormentato, ignorato dalla critica ufficiale quando era ancora in vita, caso letterario dopo la morte.
L’ultimo contributo del convegno sarà quello di Franco Vitelli dell’Università di Bari, che nella relazione Le virtù dei caratteri: Sinisgalli, Tallone, Caccavale parlerà dei caratteri tipografici Tallone e Didot utilizzati per il graffito del muro del “Viale dei Canti”, incisi con la tecnica dello spolvero.
Al termine del dibattito, verrà proposto l’ascolto del solco sonoro dell’opera parigina, progettato dal compositore Stefano Gervasoni; attraverso un circuito acustico inserito all’interno del muro del “Viale dei Canti”, è infatti possibile ascoltare i versi delle poesie, cantati e recitati dalla mezzosoprano Monica Bacelli, uniti a voci e suoni provenienti dal cantiere che ha portato alla realizzazione dell’opera nell’arco di poco più di due mesi. Durante il convegno, la lettura dei versi di Sinisgalli, Calogero, Gatto, Cattafi verrà affidata alla poetessa lucana Mara Sabia.
Il Viale dei Canti, fondendo insieme arte, artigianato, musica, poesia, design, tecnologia, risulta un’opera dallo spirito fortemente sinisgalliano, derivante forse anche dall’influenza del poeta delle due Muse sull’artista Giuseppe Caccavale, che al centro della sua arte pone la forza del segno e della sua capacità di dare un’immagine visiva alla parola poetica.
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