“La scuola è il luogo privilegiato per progettare il futuro e per contribuire all’educazione e alla formazione dei valori della inclusione e della convivenza civile nel segno di una millenaria tradizione di cultura e di civiltà. E’ nella scuola che l’Italia deve tornare ad investire; è stata nei primi anni di formazione della Repubblica la grande leva di crescita e di aspirazione di progresso e di miglioramento della vita dei genitori verso i propri figli. E’ stata l’aspirazione a migliorarsi, il lievito della Repubblica Italiana. E’ soprattutto dalla conoscenza e dalla scuola che è necessario ripartire, perché è lì che si realizza il collegamento tra le nuove generazioni e un'Italia e una Repubblica rinnovata”.
Con queste parole il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza ha concluso il proprio intervento alla cerimonia per il 66° Anno della Fondazione della Repubblica Italiana, dedicando, in un clima di mestizia e di preoccupazione, le proprie parole ed i pensieri solidali, come chiesto dal Presidente della Repubblica, alle vittime del terremoto che in questi giorni scuote l’Emilia Romagna, al dolore delle famiglie colpite da lutti e dalla perdita dei loro beni.
“Proprio in questo difficile momento, dagli studenti – ha continuato – è venuta la migliore testimonianza di un Paese perbene, di un’Italia che non esaurisce le sue energie sul lavoro, a scuola, in famiglia, ma conserva la forza di mettere in cammino la solidarietà che da Brindisi, luogo dell’efferato attacco alla scuola Falcone-Morvillo e della morte di Melissa, raggiunge Palermo nella ricorrenza dei vent’anni dalla strage di Capaci o della celebrazione dei funerali di Stato di Placido Rizzotto”.
Ricordando la figura del Padre costituente Emilio Colombo, testimone e protagonista di un Paese, il nostro, che voleva vivere, trovare la strada dello sviluppo, scegliere e decidere il proprio avvenire, il Presdiente ha sottolineato come quella storia incroci la nostra attualità e come sia indispensabile oggi che si ritrovi, tutti insieme, il senso della missione e dell’unità nazionale, della nostra identità. “Occorre – ha aggiunto – ritrovare il passo giusto e riprendere a camminare verso il futuro. Proprio come nel 1946, quando un Paese sommerso dalle macerie della guerra, un popolo alla fame, disorientato, ebbe la forza di rispondere all’appello, di recarsi alle urne (per quasi il 90 per cento) per compiere la scelta tra Monarchia e Repubblica ovvero tra passato e futuro, trovando nella democrazia e nella possibilità di contare e di scegliere la via al riscatto e alla ripresa anche economica. E' soprattutto con le nuove generazioni che si costruisce il futuro. Partendo da loro è necessario far rivivere nella memoria e nella coscienza dell’Italia e delle nostre comunità le ragioni dell’unità e dell’identità come fonte di coesione sociale, ridefinire il senso di appartenenza alla comunità e recuperare la logica diffusiva del benessere, oltre a ricostruire la centralità della fiducia, un elemento indispensabile non solo per le relazioni sociali ed economiche di un Paese quanto soprattutto perché la fiducia è il perno su cui si costruiscono le opportunità e le aspirazioni di ognuno”.
“Non è senza un’Italia rinnovata – ha sottolineato infine Lacorazza – che potremo contribuire a fare l’Europa dei popoli e delle opportunità. Un’Italia rinnovata in cui istituzioni e cittadini avvertano oggi più che mai il senso del dovere. La richiesta dei diritti, ed in particolare quello al lavoro sui cui la nostra Repubblica si fonda, è sempre più legata al dovere di ciascuno, diverso per la responsabilità che si ricopre nella società”.
Il Presidente della Provincia parteciperà oggi a Montemurro alla tradizionale iniziativa dell'Amministrazione comunale per la consegna della Costituzione italiana a coloro che compiono 18 anni. (r.s. bas)