Concluse le manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia con l’intervento del senatore a vita Emilio Colombo
Si è svolta presso la Sala Inguscio della Regione la manifestazione conclusiva che ha visto la Basilicata in primo piano nell’ambito delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Presentato il libro curato da Paolo Albano e dalla sua staff, “Basilicata i luoghi della narrazione”, una miscellanea di luoghi, avvenimenti, fatti, modi di dire e, soprattutto, tradizioni della Basilicata storica che ha dato un contributo decisivo acchè l’Italia diventasse “una”.
Ad aprire i lavori il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, che ha sottolineato come “il lungo e proficuo cammino delle attività nate intorno alla grande ricorrenza ha raccolto le riflessioni di storici, scrittori e studiosi della cultura e dell’arte espresse dalla nostra regione e di scrittori in merito alla lunga storia della Basilicata. Tutto questo accomunato a quello che, in ogni Comune lucano e nei luoghi più significativi, è accaduto per ricordare al meglio la partecipazione del popolo lucano alla costruzione del nostro Paese”. “Due cose – ha sottolineato Folino – fondamentali in questo che è più di un evento: il testo che rappresenta un vero compendio di luoghi e persone e l’altra, la chiusura delle manifestazioni che vedono il gotha dell’intellighentia lucana presenti all’invito della Regione per concelebrare con le autorità istituzionali quanto dal 1799 è successo nella nostra terra, forse umile di origini, ma ricca di idee, progettualità e programmi”.
Il presidente De Filippo: “ iniziativa non solo storica e antropologica, ma con più sensi e sensibilità che il Comitato scientifico ha saputo genialmente tirar fuori, evidenziando il nostro ruolo negli anni del Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Anche quando – ha aggiunto – qualcuno ‘molto in alto’ remava contro, la Regione Basilicata ha deciso di portare avanti una iniziativa che vuole prestarsi, soprattutto, alla verità storica: una legge regionale con due precisi e puntuali momenti della storia lucana, il primo concernente i 40 anni della nascita della Regione e l’altro concernente i 150 dell’Unità d’Italia. Simboli unitari ed identitari di una terra che non ha mai rinnegato le proprie origini, anzi rinfocolando il proprio spirito unitario, anche laddove sembrava che ciò fosse di difficile soluzione. Successo, quindi, non solo editoriale della memoria cartacea di anni di storia e, certamente, recupero delle comunità scolastica in un prossimo futuro che vedrà ancora una volta la Regione protagonista”.
Paolo Albano, aveva nel frattempo illustrato le tappe del lavoro svolto per giungere a “Basilicata i luoghi della narrazione” con l’obiettivo fondamentale “di non rimanere ancorati al passato, ma di lasciare tracce, in una sorta di eterna continuità, per il futuro. Prossime pubblicazioni – ha riferito – due tomi su Leonardo Sinisgalli ed i ‘taccuini’ a cura di Tedesco, il tutto anche per dare continuità a quello che la Basilicata ha dato, forse più delle altre Regioni, per ricordare l’Evento fondamentale nella storia d’Italia”.
Raffaello Mecca che ha partecipato attivamente ai lavori per le celebrazioni del 150° anniversario ha parlato di “ nuovo e proficuo lavoro del Comitato, organismo della identità storica della Basilicata, critico, ma continuo ed in evoluzione, senza alcuna remora ‘storica’. Il perché della scelta di Leonardo Sinisgalli: la Lucania ha tante altre culture da valorizzare più di quanto non sia stato fatto finora, Sinisgalli rappresenta il ‘vecchio’, ma anche il futuro, letterato e matematico al tempo stesso, perfetta traslocazione dei colori della Basilicata in un rito ‘sacro’ di storia”.
A concludere i lavori, il senatore a vita Emilio Colombo, presidente onorario del Comitato: “vita italiana, da sempre fatta di alti e bassi. Importante è credere in qualcosa e lottare per qualche cosa. Imprescindibile capire gli ideali cui attingere e la funzione della Basilicata nel processo di Unità del Paese, ruolo finora passato in secondo ordine, e bisogna dare atto agli attuali amministratori di averlo riscoperto, ricordando i tanti episodi in cui le nostre genti si sono rese partecipi di eventi storicamente e civilmente straordinari. Il ’18 agosto’ è una data storica per Potenza che dimostra la funzione, ma più che la funzione il credo dei lucani in un ideale di Unità del Paese. E’ un processo attivo, un processo di unità che è passato attraverso diversi stadi e che, ancora oggi, trova ostacoli da parte di chi confonde il federalismo con le federazioni. Importante è che le lotte contadine, degli artigiani, dei professionisti, della borghesia, abbiano portato al solo, grande risultato per il quale ancora siamo ‘italiani’: la Costituzione che all’articolo 5 parla di promozione delle autonomie locali, senza tuttavia, assolutamente, inficiare l’indivisibilità unitaria della Nazione”.