“In attesa che il Governo convochi un tavolo nazionale di concertazione, rilanciamo quello regionale per prepararci ad affrontare la delicata fase di attuazione del Piano per il Sud del quale però siamo in attesa di provvedimenti concreti perché non abbiamo alcuna voglia di continuare ad assistere alla politica degli annunci di soldi che poi vengono dirottati in altre aree del Paese”. E’ quanto sostiene il segretario regionale generale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro sottolineando che “la dotazione finanziaria del Piano per il Sud, al quale sta lavorando il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ammonterebbe a 100 miliardi di euro. Una cifra più che considerevole che necessita di chiarimenti perché altrimenti si scambiano i soldi per noccioline. La ricognizione finanziaria realizzata (per ora solo attraverso organi di informazione) dal Ministro richiede infatti un monitoraggio più approfondito e soprattutto aggiornato dai dati delle Regioni sullo stato della spesa sia sul POR del sessennio precedente che di quello del sessennio 2007-2013 senza generiche accuse alle Regioni su ritardi nell’impegno dei fondi comunitari. Intanto prendiamo per buoni i dati del Ministro Fitto: per i Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) 2007-2013 che riguarda Puglia, Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna ci sarebbero 22 miliardi a diretta disposizione delle otto Regioni, e altri 18,5 miliardi con la stessa destinazione e attraverso i canali ministeriali. Inoltre con la delibera Cipe del 31 luglio scorso sarebbero state liberate risorse di vecchi Por e Fas per 5 miliardi e 300 milioni, piu’ un altro miliardo e 300 milioni non ancora impegnato.
Infine avremmo a disposizione 11,8 miliardi di euro da anni impegnati in progetti a un grado di realizzazione al di sotto del 10 per cento, che vanno anch’essi valutati e verificati. Dunque pur non potendo ancora disporre di una ripartizione per Regioni e quindi dell’ammontare finanziario destinato alla Basilicata si conferma una cifra “sulla carta” di tutto rispetto. Ma – dice Vaccaro – si tratta di passare dagli impegni a superare i ritardi di spesa ai fatti, evitando gli errori del passato e concentrando le risorse su pochi ed efficaci obiettivi, ad iniziare da politiche mirate alla buona occupazione, soprattutto giovanile, anche con il credito di imposta; favorire gli investimenti infrastrutturali senza però concentrarli esclusivamente sulle cosiddette grandi opere e, soprattutto, sostenere l’efficienza della pubblica amministrazione. Occorre che i partiti e gli amministratori acquisiscano una mentalità diversa nell’utilizzo dei soldi pubblici che, in quanto tali, devono tornare ad essere sacri e come tali strumento fondamentale per affrontare in autunno i temi della ripresa dell’economia e dell’occupazione meridionali”.
bas 03