“Il Presidente De Filippo sicuramente troppo impegnato dall’ “operazione spiagge di Rimini”, dalla partecipazione a Festival, rassegne e sagre gastronomiche oltre che dal recupero storico dell’Inno di Mameli è di fatto rimasto spiazzato dall’iniziativa dei suoi colleghi delle Regioni Campania Caldoro e Puglia Vendola decisamente più concreta”. E’ il commento del sen. Egidio Digilio (Fli) sottolineando che “l’intesa bipartisan che si profila tra i due Governatori è un modello positivo per prepararsi all’attuazione del Piano per il Sud e quindi agli investimenti in arrivo nelle regioni meridionali come annunciato dal Ministro Fitto. De Filippo, che nelle settimane scorse si è distinto in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni come il più agguerrito nemico del Governo e in particolare del Ministro Tremonti, viene scavalcato da un’azione politico-istituzionale che è fatta di contenuti e di proposte passando dalla difesa degli interessi e dei bisogni delle comunità meridionali, elemento che ci sta particolarmente a cuore, ad una strategia fortemente innovativa sul metodo di spesa. E’ evidente che quello della spesa è il vero “tallone di Achille” del Governatore che a differenza dei suoi colleghi campano e pugliese non ha alcuna intenzione di rinunciare alla polverizzazione dei canali di spesa che gli garantiscono una solida base di consensi clientelari. Del resto, come gli si può chiedere di rinunciare al finanziamento di Maratea Film Festival, e magari alla madrina Chernyshova, sempre con i fondi Fesr destinati ad infrastrutture soprattutto “materiali” ? Per questo la volontà di Caldoro e Vendola di mettere la parola fine alla dispersione dei fondi Pon, Por e Fas in mille microprogetti che, in base ai numeri, non producono alcun effetto positivo sul prodotto interno lordo e concentrare, invece, i finanziamenti su poche, grandi opere, non appartiene alla “filosofia” del Governatore lucano. L’obiettivo che intendiamo sostenere in Parlamento con i gruppi di Fli – afferma Digilio – è dunque di costruire una rete tra le Regioni meridionali (quelle che ci stanno) che possano dialogare al di là dei colori politici, attraverso il coordinamento del governo sfruttando anche la centralità del Mediterraneo e i rapporti commerciali con i Paesi del Nord Africa in vista dell’entrata in vigore del mercato di libero scambio tra le due sponde del Mediterraneo”.
(bas – 04)