Il Comitato Direttivo dell’Anci ha approvato oggi un ordine del giorno sul Piano per il Sud, proposto dal Presidente Anci Basilicata, responsabile per le politiche per il Mezzogiorno, con il quale si esprime “la delusione per un Piano fatto solo di annunci, incerto nelle risorse e che di fatto non fa partire nessuna opera.”
“Resta purtroppo per il nostro Mezzogiorno –ha detto Vito Santarsiero- un orizzonte molto nebuloso. Nel nostro Paese non comprendiamo la lezione che viene dall’Europa. Ieri Barroso ha ricordato che le politiche di coesione a favore delle aree depresse d’Europa hanno prodotto risultati importanti in tali zone ed anche nei paesi più ricchi. Nel nostro Paese si continua a non voler comprendere che il Sud è una risorsa e che investire seriamente nel Mezzogiorno significa investire nella crescita anche del resto d’Italia.”
Dal documento non risultano criteri utili per definire in concreto le priorità del Piano e non vengono indicate le modalità in cui si perverrà alla identificazione dei singoli interventi, anche all’interno delle diverse priorità. Inoltre, nessuna delle proposte ANCI è stata accolta.
Anche sotto il profilo della governance del Piano, il Comitato Direttivo dell’ANCI esprime forte insoddisfazione sui provvedimenti in oggetto.
Pur apprezzando lo sforzo di identificare un più snello ed efficace strumento di attuazione, emerge dalle nuove regole un impianto gestionale totalmente centralista.
Tutti gli interventi proposti, infatti, – si legge nell’ordine del giorno- presentano un minimo comune denominatore: l'accentramento delle azioni in capo allo Stato o a soggetti controllati dallo stato centrale.
Nessuna forma di valorizzazione è stata pensata e scritta per i Comuni, che sembrano non solo esclusi dal Piano, ma persino esautorati dalle competenze amministrative e, addirittura di alcune funzioni fondamentali nelle materie di competenza storica degli enti locali: servizi pubblici locali, scuola, tutela del territorio.
Se ci sono dei problemi sulla capacità di spesa di alcune istituzioni – si legge infine nell’odg- e' doveroso che il Governo intervenga, ma ciò non può essere fatto penalizzando anche gli enti di prossimità, il comparto dei comuni, che fino ad oggi ha dimostrato efficienza e stabilità.
(bas – 04)