PEPE (CGIL) SU SCIOPERO GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA

“La CGIL nazionale ha indetto, per il 25 giugno, lo sciopero generale di tutto il paese contro la manovra finanziaria varata dal Governo, a spese dei soliti noti: lavoratori, giovani, pensionati, precari.
In Basilicata lo sciopero, proclamato per l’intera giornata, sarà organizzato a livello territoriale con due manifestazioni provinciali rispettivamente a Potenza e Matera.
È venuto il momento – argomenta il segretario regionale della Cgil Antonio Pepe – di mettere in campo lo strumento che ancora garantisce la libertà di dissentire sulle scelte scellerate del Governo nazionale che deprimono l'economia dei territori e scaricano il peso della crisi economica e finanziaria sulle fasce più deboli della popolazione.
Per la Regione Basilicata la manovra finanziaria significherà 100 milioni di euro in meno di trasferimenti dallo Stato con effetti devastanti che porteranno ad avere meno trasporti pubblici, meno servizi sanitari, meno viabilità, meno scuola.
Per i comuni lucani, già in evidente difficoltà, la diminuzione dei trasferimenti significherà peggioramento della qualità dei servizi ai cittadini ed aumento delle tasse locali che peseranno per lo più sulle famiglie monoreddito e sui pensionati che percepiscono pensioni da fame.
La CGIL Basilicata condivide a pieno le preoccupazioni della Conferenza delle Regioni che ha denunciato in un documento ufficiale l'irricevibilità di una manovra costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto nella definizione della manovra.
È importante che i rappresentanti istituzionali delle regioni – sottoinea Pepe – condividano l'allarme lanciato dalla CGIL anche alla luce del clima di deriva della democrazia e delle libertà, rappresentato dai provvedimenti che imbrigliano l’attività della magistratura e tagliano pesantemente il dovere di informare ed il diritto ad essere informati.
La CGIL è convinta si debba avviare la riforma fiscale, abbassando la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e sulle pensioni, e sostenere la lotta all’evasione fiscale, tassare rendite e grandi patrimoni, definire una nuova politica industriale, del terziario e dei servizi, varare un “Piano per il Lavoro” a favore, in particolare, dei giovani e delle donne incentivando le assunzioni a tempo indeterminato e cancellando le tante precarietà presenti nei settori pubblici e privati, intervenire sugli sprechi ad ogni livello e riformare il settore della conoscenza, in particolare avviando un piano formativo che investa nella scuola e nell’università, rendere flessibile il patto di stabilità per i Comuni virtuosi per avviare i cantieri, in particolare quelli sulle piccole opere, riformare gli ammortizzatori sociali ed estenderne le tutele ai lavoratori con contratti atipici.

Il medioevo dei diritti, nel quale le forze di governo stanno cercando di traghettarci può e deve essere combattuto attraverso gli strumenti di lotta più opportuni, in primis lo sciopero generale.
È dovere e compito di tutte le forze politiche, sindacali e sociali responsabili tenere la testa alta e la schiena dritta per difendere gli spazi di democrazia e cambiare profondamente la manovra economica del governo, non limitandosi a vivere nell'orizzonte della cronaca presente ma guardando al futuro in modo da costruire una società più giusta, equa e coesa sotto il profilo territoriale e sociale”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: