Pdl: una nuova formula organizzativa per Arbea?

Interrogazione urgente a risposta scritta dei consiglieri del Pdl, Nicola Pagliuca, Mario Venezia, Gianni Rosa e Mariano Pici

I consiglieri del Pdl hanno interrogato il Presidente della Giunta per sapere: “se l’ organizzazione prevista per Arbea rispetti i termini di legittimità; quali, concrete iniziative, Il Presidente della Giunta regionale, intende intraprendere per sospendere gli atti in questione; se valuta normale che le attività svolte, in tredici Regioni d’Italia, da un Ufficio dipartimentale, in Basilicata, invece, debbano essere curate da un’Agenzia con il conseguente dispendio di oneri finanziari, ingiustificati, a nostro avviso, se rapportati al difficile momento cui la nostra Regione attraversa”.

I consiglieri nell’interrogazione riferiscono che “sul portale internet dell’Arbea è, già da tempo, visionabile un avviso di conferimento di 7 incarichi di posizioni organizzative in esecuzione del decreto del Direttore n. 61 del 12 aprile 2011 e sullo stesso sito è rappresentato il termine di presentazione delle candidature (entro le ore 12 del giorno 26 aprile 2011), nonché la data (27 aprile 2011) per il colloquio di valutazione dei candidati e la scadenza per l’attribuzione effettiva degli incarichi”.

“Su tale sito – continuano i consiglieri – risulta, altresì, pubblicato il menzionato decreto n. 60 del 12 aprile 2011 il quale, pur avendo ad oggetto la: ‘Individuazione delle posizioni organizzative dell’Arbea’ rivela, alla lettura, ben altri contenuti ed in particolare stabilisce ‘di riadattare temporaneamente l’organizzazione dell’Agenzia’ secondo quanto riportato in un modesto prospettino ivi allegato. Sembrerebbe, quindi – affermano gli esponenti del Pdl – trattarsi di una nuova formula organizzativa dell’Agenzia, piuttosto che, considerato il preesistente assetto, della sola istituzione di nuove posizioni organizzative complesse. Volendo poi entrare nel merito della organizzazione – aggiungono – così come concepita dal direttore, Andrea Freschi, rileviamo non poche incongruenze che riteniamo doveroso segnalare: in alcuni casi la declaratoria delle funzioni incorpora attività che potremmo definire a ‘futura memoria’ in quanto collegate ad un possibile (quanto a nostro giudizio del tutto improbabile) nuovo riconoscimento dell’Arbea quale o.p.r.. La constatazione è, infatti, chiaramente enunciata dalla a dir poco imbarazzante espressione posta a fianco di alcune attività assegnate all’incaricato che così testualmente recita: ‘solo in caso di o.p.’, ma per le quali il fortunato titolare risulterebbe sin da subito retribuito. Probabilmente è la prima volta che si attribuisce un incarico sulla base di presupposti futuri, peraltro, non immediati e alquanto incerti”.

Tra le “non poche incongruenze”, i consiglieri del Pdl sottolineano che “viene istituita la Poc denominata ‘Staff di direzione, monitoraggio, controllo interno’ le cui significative competenze sono così definite: Tenuta della documentazione e rapporti ufficiali con Agea, Regione, Società certificazione, Servizi Commissione. E inoltre, Coordinamento e calendarizzazione degli impegni della Direzione; Gestione dei rapporti della Direzione con gli altri uffici / funzioni dell’Agenzia; Indirizzo e coordinamento degli obiettivi assegnati dalla Direzione agli uffici / funzioni; Gestione dei servizi generali ed attività di rappresentanza; Coordinamento dell’organizzazione di riunioni, incontri di approfondimento, seminari ed eventi. Non occorre – sostengono Pagliuca, Venezia, Rosa e Pici -essere esperti di organizzazione del personale per comprendere che: sicuramente taluni compiti non hanno alcuna significativa rilevanza e certo non occorre essere Poc per conservare la documentazione e calendarizzare gli impegni del Direttore o ‘gestire’ i rapporti rutinari tra la direzione e gli Uffici dell’Agenzia, attività che svolge normalmente una segretaria di cat. C; altre funzioni appaiono del tutto improprie per una Poc perché attengono ai compiti precipui del Direttore, come ad esempio: i rapporti ufficiali con Agea, Regione, Società certificazione, Servizi Commissione che, in tutte le amministrazioni che si rispettano, sono governati dal Direttore e non per procura; altre funzioni esorbitano l’ambito della Poc quali: Indirizzo e coordinamento degli obiettivi assegnati dalla Direzione agli uffici/funzioni, atteso che la normativa consente ad una Poc di indirizzare e coordinare le attività ad essa assegnate, ma non certamente quella di altre posizioni organizzative, meno che mai, degli uffici”.

“Vi è, poi, una funzione che – a giudizio del firmatari dell’interrogazione – non appare decifrabile nella sua sostanza: ‘Gestione dei servizi generali ed attività di rappresentanza’ che gradiremmo tanto ci fosse illustrata più dettagliatamente, così come bisognerebbe conoscere in cosa si concretizza l’ ‘analisi dei processi’ o il ‘monitoraggio continuo come da Reg. Ce 885/2006’ di un Ente che non è più organismo pagatore. Stranamente il direttore Freschi qui dimentica di riportare la famosa dizione altrove chiaramente specificata ‘solo in caso di o.p.’. Viene istituita – continuano ancora i consiglieri – una Poc denominata ‘sportello Feaga’, sebbene al momento non ci risulti sia mai stata sottoscritta la convenzione di delega in materia, tra l’Agea (titolare della funzione) e l’Arbea (ente delegato), che dovrebbe attendere ad attività oggetto di delega. Ma scorrendo la declaratoria emergono forti perplessità, proprio sul piano giuridico. Cosa vogliano significare le funzioni: verifica del rispetto delle procedura Arbea da parte dei delegati. Gestione del contraddittorio con i delegati. Sino a prova contraria, Arbea non può delegare alcunché in materia di Feaga, né può adottare proprie procedure perché, al massimo, è tenuta ad applicare quelle dell’Agea. Se poi si considera che l’Agea non può delegare all’Arbea il rapporto con i propri delegati è evidente che, in questo caso, l’immaginazione di Freschi è andata al di là delle competenze dell’Agenzia. Anche la declaratoria dell’ultima Poc denominata: Esecuzione pagamenti, ragioneria e bilancio confonde compiti che sono propri dell’Organismo pagatore (verifica dell’imputazione al bilancio comunitario, etc.) con le funzioni che, ad oggi, Arbea può assolvere. E anche in questo caso il direttore dimentica di riportare sempre la famosa imbarazzante dizione: ‘solo in caso di o.p.’.

“Temiamo di dover ritenere – affermano Pagliuca, Venezia, Rosa e Pici – che la confusione sia voluta e che, in questo come in casi simili, sia utile a giustificare la classe A, la più remunerata, e per confondere le idee sulla purtroppo sostanziale assenza di contenuti e, soprattutto, di reali compiti specialmente di alcuni ben individuati incaricati. Solo le indennità da pagare agli stessi rischiano di non risultare, invece, ‘a futura memoria’. Se poi consideriamo che l’Arbea ha remunerato fino ad oggi, nonostante la perdita del riconoscimento, sei Posizioni organizzative di cui tre di grado A, viene da chiedersi come possa mai giustificarsi agli occhi dell’opinione pubblica, del mondo agricolo così gravemente danneggiato per anni da un ente inutile e pasticcione e delle casse pubbliche l’aumento da tre a cinque delle Posizioni Organizzative di grado A, cioè quelle teoricamente più gravate da responsabilità, se l’Ente non svolge più i compiti di organismo pagatore operando sotto precise direttive dell’Agea e dei suoi dirigenti. Nell’auspicio – concludono – che le giustificazioni di quanto descritto non ci vengano fornite “solo in caso di O.P.”.

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