PDL: SEN. DIGILIO PRESENTA I CIRCOLI GENERAZIONEITALIA

Il sen. Egidio Digilio (Pdl), componente del Comitato nazionale di GenerazioneItalia, e responsabile per la Basilicata, annuncia la costituzione in regione dei primi circoli suddivisi per territorio (comune o area), tema (giovani, donne, professioni, ecc.) e on line (realizzazione di siti web).
“Contemporaneamente a GenerazioneItalia – riferisce Digilio – nasce una nuova associazione all’interno del Pdl, Spazio Aperto, che sembra però animata da un diverso approccio e finalizzata a favorire un clima nuovo, più costruttivo e meno personalistico, nel dibattito interno al partito. Se del Comitato nazionale di GenerazioneItalia fanno parte in tutto 35 parlamentari ‘finiani’ eletti nelle liste del Pdl (25 deputati, 6 senatori e 4 eurodeputati) – Spazio Aperto – sottolinea il coordinatore regionale vicario del Pdl – raccoglie non solo deputati e senatori ‘finiani’, ma anche esponenti ex FI. Spazio Aperto – afferma Digilio – è soprattutto un progetto che auspica di favorire un “clima nuovo” nel confronto interno al Pdl, magari di aprire “canali di dialogo” tra Berlusconi e Fini, dando “priorità ai contenuti rispetto alle “conte” di parlamentari “ortodossi” e non. Tra “falchi” e “colombe”, “preferisco le aquile – volano alto e sono intelligenti”, afferma in proposito Digilio. Il fatto che dentro uno stesso partito ci siano punti di vista diversi rappresenta una ricchezza che va coltivata e ricercata e che deve trovare sintesi capace di contenere e rappresentare visioni e progetti che stanno nel Paese; per fare ciò è necessario sapere ascoltare, mettere l'orecchio sui binari del futuro e noi intendiamo farlo partendo dalla “rete”, dal web aprendoci alla parte più attiva della nostra società. Non sarà facile, ma è la strada giusta, come ha testimoniato il dibattito che abbiamo tenuto solo qualche giorno fa per una riflessione sul dopo voto delle regionali. Da tutti, senza alcuna distinzione – sottolinea Digilio – è venuta la sollecitazione ad adeguare la nostra iniziativa politica specie sul territorio e tra la gente, senza rinchiuderci in uffici di partito per costruire dal basso la nuova opposizione al centrosinistra e per chiedere al Governo Berlusconi un'attenzione maggiore sui problemi della nostra regione. In un Paese federalista e presidenzialista, quale speriamo diventi presto l'Italia, è assolutamente necessario sviluppare un processo di ammodernamento della Pubblica amministrazione sulla base di valori condivisi, soprattutto nel territorio laddove si misurano le migliori energie e si manifestano i maggiori problemi. Di qui la la necessità di formare la nuova classe dirigente, con un duplice obiettivo: quello di favorire il processo di innovazione nella cosa pubblica e, dall'altra, quella di diffondere un sistema di valori condivisi, affinché ciascuno si senta partecipe di una medesima comunità nazionale: appunto “innovazione e patriottismo repubblicano”. Dunque diffondere la cultura del cambiamento nella classe dirigente non è marginale rispetto a come creare nuova occupazione e nuovo sviluppo. Siamo infatti convinti che l'innovazione, in tutte le sue declinazioni, rappresenti la condizione essenziale per far ripartire il Paese”.
(bas – 04)

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