Il Forum regionale del Pd della Basilicata sull’Università e la Ricerca, coordinato da Salvatore Margiotta e Valerio Tramutoli, in occasione del passaggio del DdL Gelmini (3687 Camera ex 1905 Senato) in Commissione VII (Cultura) della Camera aveva discusso (il 27 settembre u.s. in una riunione aperta a tutta la comunità dell’Università di Basilicata) di una serie di emendamenti che introducessero, anche nella discussione parlamentare, il contributo originale della comunità universitaria e del Pd locale.
Il Forum – si legge in un comunicato diffuso dal Pd di Basilicata – aveva già espresso il suo giudizio fortemente preoccupato sugli effetti devastanti che, il combinato disposto del DdL Gelmini e dei tagli ai finanziamenti operati dal Governo, avrebbero prodotto sul sistema pubblico della formazione universitaria e, più in generale, sul diritto allo studio, attraverso una riduzione drastica del numero dei docenti e della conseguente riduzione dell’ampiezza e della distribuzione dell’offerta formativa sul territorio nazionale.
Nella sua proposta di emendamenti – prosegue la nota – il Forum ha scelto di focalizzare la propria attenzione su quegli aspetti di maggiore rilievo ma scarsamente considerati dalle altre importanti proposte di emendamento già presentate (anche dal Pd) in Commissione (in particolare sui temi del governo degli atenei e sullo stato giuridico dei ricercatori).
Degli emendamenti formulati dal Forum e presentati dall’onorevole Margiotta in Commissione VII due, particolarmente significativi, sono stati approvati e fanno ora parte del testo la cui discussione comincerà alla Camera il giorno 14.
Uno di questi (Art.3 comma 3) tende a evitare che le Federazioni tra Atenei si riducano a semplici operazioni di travaso di finanziamenti tra Atenei più piccoli a favore di quelli più grandi.
L’altro, ancora più importante (Art. 5 comma 1a), stabilisce che tra gli obiettivi dei decreti legislativi che il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore del DDL ci sia anche la “…realizzazione di opportunità uniformi, su tutto il territorio nazionale, di accesso e scelta dei percorsi formativi” che traduce in legge una idea del tutto originale di diritto allo studio che si declina non solo con le borse (comunque meglio se di più, meglio se assegnate con criteri che premino davvero i più bisognosi) ma anche e soprattutto con un sistema dell’offerta didattica che sia ampia e varia su tutto il territorio nazionale e che si realizzi non solo con accordi tra Atenei vicini, ma anche con interventi mirati sulle infrastrutture di trasporto e di accoglienza. Così Valerio Tramutoli, coordinatore Forum regionale Pd sulla ricerca: “Se obiettivo dei Forum era quello di organizzare non solo una discussione dal basso, informata e aperta all’esterno, ma anche una discussione che non rimanesse fine a se stessa, che avesse eco e riscontro nelle azioni della politica del Pd a livello locale e nazionale, credo che oggi – grazie anche al raccordo che il Partito ha saputo garantire con il livello nazionale e con le sedi parlamentari, alla fiducia e autonomia che il Segretario Regionale ha saputo garantire – ne abbiamo realizzato un piccolo pezzo, fornendo un esempio di come forme di democrazia dal basso sono ancora possibili e, speriamo, in grado di restituire valore e rinnovato interesse alla partecipazione alla vita politica del Paese”.
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