Navazio: De Filippo e gruppo Pd colpiti da sindrome di Nimby

Il presidente del gruppo consiliare “Io amo la Lucania” parla di “caduta di stile. Si invoca sobrietà nei comportamenti – dice – solo quando si tratta di quella degli altri”

“Alle 13.54 del 1 dicembre – ricorda Navazio – il portale Basilicatanet diffonde la nota del capogruppo del Pd Vincenzo Viti: ‘Incontro gruppo regionale Pd su prossima finanziaria. Una finanziaria che combini rigore, equità sociale, sviluppo e riforme’. Normale routine della maggioranza in vista dell’avvicinarsi della discussione assembleare. La notizia che risalta agli occhi – sottolinea Navazio – ovviamente è un’altra. Apprendiamo che il presidente della Giunta, Vito De Filippo, ha integrato con ulteriori riflessioni il quadro analitico che già il Direttore generale della Presidenza della Regione Basilicata, Angelo Nardozza, aveva reso qualche giorno fa al gruppo regionale del Pd sui lineamenti della Finanziaria che si appresta a vivere il passaggio nelle Commissioni consiliari”.

“Mi chiedo – dice Navazio – ad alta voce: può un Direttore generale, ovviamente individuato, scelto e di assoluta fiducia del Presidente (ma altrettanto ovviamente retribuito con i soldi della comunità lucana tutta) andare a delineare la finanziaria 2011 nell’ambito di un gruppo politico? Seppure quello di maggioranza. E guarda caso quello del Presidente della Giunta. Sarà stato un atto di cortesia. Non è dato saperlo. Chissà – continua il consigliere – se userà la stessa cortesia nei confronti degli altri gruppi che dovranno attendere, purtroppo per loro, il passaggio istituzionale nelle commissioni per sentirsi delineati i fondamenti della finanziaria. Non credo che nel contratto sottoscritto ci sia un tale obbligo. Una caduta di stile. Arroganza del potere? ‘Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare’. Un imperativo che non ci farà stare zitti. Anzi – conclude Navazio – avanzeremo una immediata richiesta perché sia consentito al gruppo che rappresento (indipendentemente dal numero dei suoi rappresentanti!) di poter, cordialmente, ascoltare il Direttore generale, senza, ovviamente, invocare la par-condicio”.

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