“Contro la manovra economica del Governo che colpisce soprattutto il Mezzogiorno e i ceti sociali più deboli servirebbero non uno ma dieci scioperi generali”. E’ quanto sostiene Giacomo Nardiello, della direzione regionale Pdci-FdS. “La Cgil, pertanto – continua Nardiello – fa bene a chiamare alla mobilitazione i lavoratori: le misure allo studio del governo, che andrebbe denunciato per falsa testimonianza, per aver nascosto la reale situazione economica del Paese, fanno carne da macello di lavoratori, pensionati e giovani”.
“Inoltre, il Governo deve smetterla, una volta per tutte, di sbeffeggiare i cittadini del Mezzogiorno e i lucani in particolare. Il tentativo di aggiustare il tiro da parte del Governo, disponendo che il pedaggio sulla A3 verrà imposto solo a lavori conclusi, è l'ennesima presa in giro, riservata non solo ai meridionali, ma a tutti gli italiani e cittadini stranieri che la percorrono, soprattutto d’estate. Il Governo – continua Nardiello – sa benissimo che un'autostrada a pedaggio non può rappresentare l'unica via obbligatoria per il transito degli automobilisti come nel caso della A3 e, specie, dei tratti lucano e calabrese, dove non esistono strade alternative come in altre zone d'Italia. Quindi, parlare di tassare la Salerno-Reggio Calabria è assolutamente fuori luogo e rappresenta solo un pugno in faccia ai lucani e ai calabresi''.
''Evidentemente, il premier Berlusconi e il ministro Tremonti – continua il dirigente del Pdci-FdS -che cercano di racimolare soldi per far quadrare i conti di un'Italia sempre più' in crisi non hanno la pur minima idea della condizione della viabilità al Sud, dove la mulattiera A3 rappresenta l'unica infrastruttura viaria che, sia pure in condizioni difficili e precarie, consente di attraversare la regione''.
''La verità – continua – è che, con questa proposta, siamo all'ultima spiaggia per un esecutivo senza idee e antimeridionale per antonomasia. Insieme allo sciopero indetto dalla Cgil – conclude – tutta l'opposizione sia unita nel chiedere a gran voce che questo governo se ne vada a casa”.
bas 02