Mollica: salvaguardare i dialetti è un obbligo istituzionale

Il presidente del Consiglio regionale commenta i dati Istat sull’uso della lingua. “L’italiano e i dialetti possono e devono coesistere a testimonianza che tutte le nostre comunità sono parte dello Stato pur avendo, però, storie e tradizioni diverse”

&ldquo;Non stupisce e, anzi, rincuora apprendere dai dati Istat che ormai la quasi totalit&agrave; degli italiani conosce e usa la lingua nazionale. Stupisce, invece, che non si lanci un grido di allarme di fronte alla notizia che i dialetti si usino sempre meno e possano nel tempo addirittura scomparire&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica. A suo parere &ldquo;&egrave; assurdo che i due dati, da alcuni giornalisti, siano messi quasi su un piano di contrasto, come se l&rsquo;avanzamento dell&rsquo;italiano dovesse necessariamente essere consumato a danno dei dialetti. La lingua locale e la lingua nazionale sono due lingue e non sono in conflitto tra di loro, anzi spesso lo stesso italiano ha attinto, come evidenziava il compianto studioso Tullio De Mauro, al serbatoio lessicale dei dialetti per arricchire il suo vocabolario. Le due lingue possono e devono coesistere a testimonianza che tutte le nostre singole comunit&agrave; sono parte dello Stato italiano pur avendo, per&ograve;, storie caratterizzatesi nei millenni in maniera diversa e quindi anche con tradizioni diverse. L&rsquo;omologazione non &egrave; ricchezza ma &egrave; appiattimento, guai a tendere verso di essa a spese delle singole identit&agrave; culturali e storiche&rdquo;.<br /><br />Salvaguardare i dialetti, quindi &ndash; prosegue Mollica -, dovrebbe essere un obbligo istituzionale come lo &egrave; salvaguardare le biodiversit&agrave; o i monumenti sparsi sul nostro territorio. Infatti, come e pi&ugrave; dei monumenti, una lingua &egrave; in grado di restituirci la storia e l&rsquo;identit&agrave; di una comunit&agrave;. A questo compito la Regione Basilicata crede, appoggiando fattivamente le iniziative e le ricerche condotte da anni dall&rsquo;ateneo lucano e riconosciute a livello nazionale e internazionale. Accanto ad una ricerca scientifica seria si sono sviluppate anche concrete azioni per la tutela dei nostri dialetti quali la pubblicazione di 4 volumi dell&rsquo;Atlante Linguistico della Basilicata (Alba), la creazione di un alfabeto dei dialetti lucani (Adl) codificato per la trascrizione unificata dei dialetti lucani, l&rsquo;attuazione speriamo a breve di un progetto pilota di alfabetizzazione dialettale in alcune scuole secondarie lucane e molte iniziative di divulgazione scientifica condotte per e su tutto il territorio. A gennaio tra l&rsquo;altro, per volont&agrave; della Regione, sar&agrave; inaugurato il Centro internazionale di dialettologia che vedr&agrave; in partenariato con la nostra Universit&agrave; tra le pi&ugrave; importanti del mondo quali Cambridge, Oxford, Pisa e Palermo. Noi crediamo pi&ugrave; in generale nella tutela della cultura e quindi crediamo anche nella tutela dei dialetti&rdquo;.&nbsp;

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