Mazzeo: raccogliere grido di allarme Università

Il consigliere di Idv, nel sottolineare il disagio diffuso tra le varie componenti del mondo della scuola, evidenzia “la necessità che la Regione intervenga in una fase caratterizzata dalla grave distrazione del Governo nazionale”

“Ancora una volta tutte le componenti dell’Università della Basilicata hanno voluto evidenziare il loro disagio, per la situazione creatasi. Vedere insieme, accomunati nella medesima protesta, studenti e docenti, sia effettivi che precari, è un segnale importante del malessere che le componenti della scuola stanno vivendo in conseguenza della riforma cosiddetta Gelmini che, con i tagli già effettuati, danneggia, oltremisura, la scuola di ogni ordine e grado”. E’ quanto asserisce il presidente del gruppo consiliare di Italia dei valori, Enrico Mazzeo Cicchetti.

“Dall’istruzione elementare fino all’università – sottolinea Mazzeo Cicchetti – si avverte questa spiacevole condizione, poiché la riforma proposta non è lungimirante, ma penalizza, oltremisura, oltre che gli studenti l’intera comunità lucana. La Riforma sottolinea una progettazione miope, incapace di coniugare le giuste istanze sociali della scuola con i modelli, competitivi, del mondo del lavoro. Suscita profonda preoccupazione, inoltre, lo svuotamento dell’autonomia scolastica con l’impoverimento dell’offerta formativa, con conseguenti e deleteri tagli agli organici. I docenti e gli studenti con le manifestazioni e le proteste di questi giorni, vogliono evidenziare che una delle priorità necessarie, per un futuro migliore delle nuove generazioni, è quella di tutelare l’istruzione e la formazione. Ribadisco il concetto già espresso in altre occasioni e cioè che i docenti, i giovani e gli studenti vanno ascoltati, soprattutto da coloro che, detenendo potere decisionale politico e avendo avuto il mandato dai cittadini, per gestire la ‘cosa pubblica’, devono dare risposte esaustive ed indicare strategie e percorsi ottimali ed offrire la speranza di un ‘domani’ migliore. La penalizzazione dell’Università della Basilicata – sostiene Mazzeo Cicchetti – sarebbe un segnale preoccupante non solo per il mondo accademico, ma per l’intera regione perché vedrebbe un ulteriore impoverimento oltre che culturale, anche economico, di un territorio, già pesantemente colpito dal periodo di crisi. Smobilitare o limitare l’offerta formativa dell’Ateneo lucano significherà la certa ‘emigrazione culturale’ dei nostri figli, con notevole nocumento sociale e culturale, oltre che con notevole dispendio di risorse economiche, da parte delle famiglie”.

“Io accolgo l’appello lanciato dall’Università e dalle sue componenti – dichiara l’esponente di Idv – e penso che noi, come classe dirigente di questa regione, dobbiamo assolutamente prendere atto delle difficoltà puntualizzate nei giorni scorsi, con la provocatoria lezione svoltasi sotto i portici di piazza Mario Pagano. E’ assolutamente necessario che la Regione si faccia carico di questa situazione critica, che vede il Governo centrale distratto, per invertire il trend negativo che paralizza la Basilicata. Ed è altrettanto necessario – conclude – intervenire con celerità, onde non poter rimpiangere il tempo perduto”.

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