Mazzeo: i precari una risorsa per la Basilicata

Il capogruppo regionale di Italia dei valori, Enrico Mazzeo Cicchetti, sottolinea il ruolo importante che i precari potranno svolgere per la crescita della regione

“La cosiddetta ‘Riforma Gelmini’ ha dato il via – afferma Mazzeo Cicchetti – ad una progettazione miope, incapace di coniugare le giuste istanze sociali del mondo della scuola e i modelli sempre più competitivi del mondo del lavoro. Una riforma a costo zero con lo svuotamento dell’autonomia scolastica, l’impoverimento dell’offerta formativa, i tagli agli organici e le classi sempre più affollate, suscita motivi di profonda e diffusa preoccupazione per le famiglie lucane e per tutto il personale docente ed Ata (Assistente tecnico amministrativo) della regione”.

“I più penalizzati – sottolinea il consigliere di Idv – sono, soprattutto, i precari, donne ed uomini, in maggioranza laureati e giovani, in tanti abilitati Ssis, che vengono definiti dal Ministro della Pubblica Istruzione ‘una piaga dolorosaì’. In qualsiasi altro Paese queste persone sarebbero considerate delle risorse essenziali per la crescita culturale e, quindi, anche sociale ed economica delle singole regioni e dell’intera nazione. Per il nostro Governo, invece, rappresentano uno ‘spreco’ da tagliare inesorabilmente. Anche se, ad onor del vero, se volessimo parlare dei veri sprechi avremmo a disposizione una bibliografia infinita. La verità è che non si ha né la capacità, né l’intelligenza, tanto meno il coraggio di investire sulla cultura e sulla formazione. I precari storici – sottolinea Mazzeo Cicchetti – circa 220.000, di cui 420 solo in Basilicata, dovranno attendere sette o otto anni per essere stabilizzati, mentre per i futuri docenti forse, tra qualche decennio, attraverso ingressi universitari a numero chiuso, si apriranno di nuovo le porte delle scuole. ‘E’ una soluzione non soddisfacente,- ha affermato il ministro Gelmini – ma l’unica possibile’. A me – dice Mazzeo Cicchetti – che credo fermamente nel ruolo centrale e determinante delle istituzioni scolastiche per una politica dello sviluppo della regione Basilicata, questa risposta appare inadeguata e non risolutiva, nemmeno nell’immediato, per i tanti docenti precari lucani. Molti di questi sono specializzati e con dottorati di ricerca e dovranno attendere dei lustri per ‘sistemarsi’, poiché il ‘decreto salva-precari’ presenta aspetti di casualità inaccettabili, per cui bisognerà attendere ancora alcuni anni, senza certezze, anche per coloro che hanno già 40 anni o ancor più”.

“Fondamentale, in questa fase – sostiene Mazzeo Cicchetti – sarà il ruolo della Regione che, grazie al Protocollo di intesa con il Miur, dovrà attivare rapidamente i percorsi che consentiranno al personale precario, docente ed Ata, di essere impiegato nell’ambito del programma triennale di qualificazione. La priorità assoluta è il rafforzamento e l’ampliamento dell’ offerta formativa: educazione alla salute alimentare, tossicodipendenze, laboratori di lettura e di scrittura, percorsi di orientamento al mondo universitario e a quello del lavoro e tanti altri. Sono convinto – conclude Mazzeo Cicchetti – che i tre soggetti preposti, Scuole, Ufficio scolastico regionale e Regione sapranno, entro brevissimo tempo, utilizzare queste risorse qualificate e competenti, preziose per il futuro dei nostri figli e dell’ intera regione, ed ascoltare con impegno e serietà le giuste e dignitose istanze per giungere, con soddisfazione, a soluzioni lungimiranti e proficue per tutto il territorio lucano”.

 

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