Marcinelle, De Filippo incontra minatore lucano

Antonio Racaniello, di Castelgrande, guidò la squadra di soccorso

Erano le ore 8.10 dell’8 agosto 1956 quando una colonna di fumo nero si alzò dalla miniera “Bois du Cazier” di Marcinelle, in Belgio. Per un banale errore ci fu l’inferno. Inghiottiti dalla terra 262 minatori di 12 nazionalità diverse, di cui 136 italiani. “Ma le vittime potevano essere di meno” ha detto Antonio Racaniello, di Castelgrande. Oggi ha 84 anni, ma la sua memoria di quella giornata è ancora fresca come ha dimostrato ricordando quella tragedia in un incontro con il presidente della Regione, Vito De Filippo, il presidente della Commissione lucani all’estero, Pietro Simonetti, il vicepresidente del Consiglio regionale, Romeo Sarra, e il sindaco di Castelgrande, Domenico Alberto Muro.
Anche Racaniello lavorava in quella miniera, ma fortunatamente scampò alla tragedia e fece parte della squadra di soccorso con cui salvò diversi suoi colleghi. “Avremmo potuto salvare molte più persone se la direzione della miniera avvesse accolto i nostri suggerimenti”, ha detto Racaniello.
Al presidente De Filippo ha voluto raccontare il duro lavoro di minatore. “Quindici anni passati a 800 metri sotto terra e strisciando attraverso cunicoli alti 40 centimetri”.
“Racaniello – ha detto Romeo Sarra – è il simbolo dei lucani all’estero per la sua generosità e la disponibilità al lavoro e al sacrificio”.
“Questa esperienza – ha commentato Pietro Simonetti – deve essere conservata e trasferita alle nuove generazioni per valorizzare il ruolo che hanno avuto all’estero i nostri corregionali. Anche per questa ragione abbiamo voluto il museo dell’emigrazione che è stato allocato nel castello federiciano di Lagopesole”.
Al termine dell’incontro il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha consegnato a Antonio Racaniello una medaglia della Regione Basilicata.
“Quella di Racaniello – ha detto De Filippo – rappresenta una delle tante testimonianze difficili e complicate che hanno caratterizzato la storia dell’emigrazione lucana. Una storia disseminata in ogni parte del mondo e caratterizzata da lavoro, sacrifici, e da tante virtù”.
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