Per il consigliere regionale “la nuova manovra di assestamento trae ispirazione dalla quotidianità dei lucani, con le sue gioie, le amarezze e le sue speranze”
“Nelle ultime settimane (capita ormai sempre più spesso) la classe politica è salita sul banco degli imputati con l’accusa di spreco, spreco delle risorse pubbliche ad essa destinate a titolo di indennità e benefit. Ritengo assolutamente legittima – afferma Braia – la facoltà di giudizio del popolo, in uno stato democratico, dei suoi rappresentanti a cui viene affidato l’onere e l’onore di governare ma, ed ormai sempre più spesso, ci si imbatte nell’errore della delegittimazione, all’operato ed all’impegno profuso: non può essere questo il modo per cambiare rotta. Da dove passa la verità? Il Partito democratico, già da tempo, ha formulato proposte mirate ad allineare gli emolumenti dei rappresentanti politici allo standard europeo, fornendo una rivisitazione globale agli attuali assetti. Eppure la verità corre altrove, risiede in ben altri assunti, ben altre pretese dovrebbero essere avanzate alle Istituzioni, ben altra partecipazione dovrebbe essere prestata dalla comunità alla comunità. L’arduo compito di noi rappresentanti è certamente quello di legittimare la carica con l’impegno fattivo e proficuo, con l’attenzione del buon padre di famiglia ai bisogni ed ai diritti dei cittadini, che vanno esaminati, compresi e stimolati più che assistiti. Ed è ancor più vero che sono affidati a noi gli abiti dei ‘messi della speranza’, pur fieri d’indossarli e sublimarli”.
“Con questo spirito – continua Braia – abbiamo intrapreso l’impervio sentiero della manovra di correzione del bilancio previsionale 2011: un lungo ed intenso lavoro sulle proposte elaborate nelle Commissioni consiliari permanenti alla continua ricerca dell’equilibrio, dell’equivalenza, sotto l’onta del rigore possibile e dei ridimensionati trasferimenti dell’Esecutivo nazionale. Nell’orizzonte della crisi strutturale e congiunturale, ci siamo re-inventati chirurghi dei conti pubblici cercando di suturare prima che d’incidere, su temi delicatissimi come Sanità e Welfare. Ma di assistenzialismo non si può più campare. Abbiamo operato con attenzione sui tagli orizzontali alla spesa sanitaria ed abbiamo equamente distribuito il peso difficile dei ticket sulle prestazioni specialistiche introdotto dalla finanziaria nazionale e quello sulle ricette invitando alla compartecipazione le fasce di reddito più alte. Il contenimento della spesa ha annullato i compensi alle commissioni di gare e di collaudo e ridotti dell’80 per cento le spese inutili su taxi, mostre, sponsorizzazioni ed ammennicoli vari, oltre che ritoccare i compensi alle figure apicali e bloccare le assunzioni, fatte salve quelle per le unità di Medicina, Chirurgia ed Urgenza, o destinati ai centri di pronto soccorso. Al Welfare vengono assegnate importanti poste di bilancio al Fondo Politiche sociali (8,6 milioni di euro) ed al Fondo di Coesione interna (2 milioni la disponibilità approvata).Per i territori colpiti dalle avversità atmosferiche dei mesi scorsi, si è potuto procedere con l’approvazione di un ordine del giorno che convoglia la Giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni possibili al reperimento di risorse aggiuntive a quelle già stanziate, in tempi ragionevolmente brevi, dopo l’ennesimo ‘no’ pervenuto da un Governo nazionale semplicemente inaccettabile”.“Le problematiche legate a rigore e sviluppo hanno impegnato, negli ultimi tempi – sottolinea Braia – anche il Presidente della Repubblica il quale, traendo ispirazione da un articolo pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’, ha voluto indicare la traiettoria da seguire prima di ogni tecnicismo di politica economica o economia politica: il confronto, l’energia delle idee e della concertazione. La fucina istituzionale del presidente De Filippo, ci tengo a sottolinearlo, sta provando per davvero a riscrivere una nuova pagina di storia delle nostra regione; ‘Obiettivo 2012’ ne è la evidente testimonianza: un documento già stilato e per il quale sono convinto che potrà accrescere la sua efficacia, se si dimostrerà ancora aperto al più ampio confronto con i consiglieri di maggioranza, tutte le parti sociali ed alle Associazioni di categoria non ancora coinvolte. ‘L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente. Ma opera. E’ la fatalità’: scriveva Gramsci a proposito dell’indifferenza. A proposito della partecipazione. Da dove passa la verità”.