MANOVRA ECONOMICA GOVERNO: UIL, GLI EMENDAMENTI PROPOSTI

La Uil ha giudicato la manovra economica varata dal Governo inevitabile e necessaria, un atto dovuto a fronte delle decisioni assunte dall’Unione Europea, ma ha anche chiesto un atto di coerenza e responsabilità, invitando ad utilizzare l’occasione della manovra per mettere mano a due gravi anomalie del nostro sistema: la riduzione dell’evasione fiscale e la riduzione dei costi della politica.
E’ quanto evidenzia il segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro aggiungendo su questi due aspetti fondanti della manovra la Uil chiede che sia dato seguito, in sede parlamentare, alle decisioni assunte dal Governo in modo che, se sacrifici devono essere, lo siano soprattutto per chi, in questi anni, ha lucrato, anche impunemente, sulle inefficienze di un sistema che, oggi, non ci possiamo più permettere il lusso di mantenere. Tra gli emendamenti proposti – riferisce ancora Vaccaro – quelli in materia di pubblico impiego. Alcuni dati Eurostat, male interpretati, hanno indotto a ritenere indispensabile un intervento su questo terreno. Secondo quell’Istituto di statistica, infatti, negli ultimi dieci anni, le retribuzioni dei pubblici dipendenti sarebbero cresciute del 40% a fronte di una crescita del 22% delle retribuzioni dei dipendenti privati. Abbiamo sottolineato che quei dati non sono omogenei poiché tra le retribuzioni dei pubblici dipendenti sono inserite anche quelle dei non contrattualizzati. Altri emendamenti, poi, sono stati predisposti per evitare che, nell’ambito della pubblica amministrazione, i lavoratori della scuola e della ricerca siano ulteriormente penalizzati. Oltre al blocco della contrattazione, infatti, costoro sono costretti a subire anche il blocco degli aumenti legati agli scatti di anzianità.
La Uil chiede, ancora, che sia soppresso l’articolo 45 relativo all’abolizione dell’obbligo di ritiro dell’eccesso di offerta di certificati verdi. Va ricordato che il costo dei certificati verdi non è sostenuto dallo Stato.
Un altro punto della manovra, in conclusione, non ci trova concordi: la decisione di limitare il numero delle finestre verso il pensionamento. Una scelta che costringerà i lavoratori a ritardare il momento per andare in pensione. In particolare, bisogna ampliare dal punto di vista qualitativo e quantitativo la platea, prevista dal decreto, dei 10.000 lavoratori collocati in mobilità o titolari di prestazione straordinaria ai quali si applicano le vecchie finestre in vigore prima del decreto, chiarendone le modalità di accesso.
L’emendamento proposto dalla Uil, a tal proposito, punta alla soppressione del numero definito di lavoratori interessati, dovendo la norma avere riguardo a tutti coloro che si dovessero trovare nella stessa condizione prevista.
Sul fronte della previdenza, infine, chiediamo che il riordino degli Enti previdenziali non prescinda da una riforma della governance che affermi un vero sistema duale.
La Uil, infine, considera indispensabile che, anche per il 2011 ed il 2012, sia garantito un adeguato finanziamento per la cassa integrazione in deroga. Così come è altrettanto importante che sia varato il piano per lo sviluppo del Mezzogiorno.
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