“Se l'Italia politica frana sotto il peso degli scandali, c'è purtroppo anche l'altra Italia, quella vera e quotidiana, che a ogni ondata di maltempo paga le conseguenze dirette. E puntualmente in occasione delle alluvioni e dei dissesti che colpiscono il nostro territorio torna in discussione la necessità di un piano straordinario di manutenzione del territorio che, con il ritorno del sole, purtroppo, dura al massimo qualche giorno”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Basilicata della Feneal-Uil Domenico Palma ricordando che “solo qualche giorno fa, commentando l’incontro tra il Governatore De Filippo e il Ministro Fitto, abbiamo riproposto che all’interno del Piano Sud e del programma di spesa dei FAS ci sia una sorta di corsia preferenziale per gli interventi da realizzare sul territorio a prevenzione di eventi calamitosi. La Basilicata come del resto quasi tutto il Paese a rischio idrogeologico – continua- hanno bisogno di un grande progetto di messa in sicurezza almeno decennale, sottratto alle turbolenze della vita politica, garantito da risorse certe e da una politica di incentivi non meno necessaria di quelli che giustamente si propongono ad altri settori produttivi. O dobbiamo ritenere –sottolinea Palma – che la vita della nostre comunità e dei nostri concittadini che quotidianamente utilizzano la Basentana per lavoro sia meno importante di altre scelte economiche? Ma il valore di una progettualità che scommette sulle costruzioni sta anche nel rapporto fra le grandi opere, la manutenzione del territorio e dei centri urbani e altri importanti settori economici: penso al turismo, all'energia. E per quanti continuano a nascondere le proprie responsabilità dietro la frase “non ci sono i soldi” abbiamo valide argomentazioni per dimostrare che la spesa pubblica (statale, comunitaria e regionale) per riparare i danni provocati a strade, infrastrutture, attività agricole, ecc. è di gran lunga superiore negli anni a quella necessaria per calendarizzare un programma che ovviamente richiede anni. Ecco perché dobbiamo scommettere su queste tematiche e affidarle a una più complessiva proposta politica di tutto il sindacato. Invece di attardarsi in una litigiosita' senza fine e nello sport di passarsi il cerino di una eventuale interruzione della legislatura – prosegue il leader degli edili della Uil – c'e' da rimboccarsi le maniche e progettare un piano decennale di interventi al riparo dalle guerre politiche e con stanziamenti precisi. Era ed e' la proposta della Feneal Uil che chiama Governo, Parlamento e Regione ad un atto di responsabilita'''.
BAS 05