LIBONATI (DEC) SU CHIUSURA OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI

“Esiste in Basilicata un forte atto di sventramento della regione a cui da decenni si assiste impotenti, lasciando che le dirigenze aziendali releghino a ruoli marginali i nostri lavoratori. L’ennesimo atto di barbara spoliazione si compie con la decisione di Trenitalia di chiudere lo stabilimento di Melfi delle Officine Grandi Riparazioni, abbandonando un territorio già debole economicamente e che ha già pagato da un punto di vista produttivo”.
Lo sostiene il consigliere e capogruppo provinciale dei Democratici e Cattolici, Vincenzo Libonati che ricorda come “Melfi chiuda nello stesso modo in cui sono stati chiusi gli stabilimenti di Verona e Bologna, ma con l’aggravante che ad esser penalizzati sono quei lavoratori che per decenni hanno svolto le proprie mansioni con competenza e che oggi si ritrovano senza certezze per il futuro solo perché Trenitalia non ritiene più competitivo il sito lucano” . br>Per Libonati, “è giunto il momento che gli Enti preposti alla salvaguardia del patrimonio industriale ed occupazionale della Basilicata facciano sentire la propria voce, il proprio veto alla spoliazione ed assumano l’impegno a verificare presso la dirigenza di Trenitalia se sussista la possibilità di mantenere attivo il sito di Melfi, salvaguardando in particolar modo i posti di lavoro per evitare che in un futuro immediato ed alla luce del piano di reindustrializzazione in corso, si tagli anche là dove siano stati trasferiti i lavoratori lucani”.
Per la Basilicata, ed in particolare per il territorio federiciano, “la perdita della fondamentale presenza dello stabilimento OGR, significherebbe colpire a morte un territorio che ha bisogno di crescere e di trovare una propria autonomia industriale ed occupazionale all’interno di un panorama lavorativo regionale in fibrillazione ed in continuo stato comatoso che pare irreversibile”.
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