LAVORO NERO, FAI-CISL: FRONTE COMUNE CON LE IMPRESE SANE

Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, commentando i dati sul lavoro sommerso forniti alla Camera dei Deputati dal ministro Sacconi, sollecita le associazioni di categoria del settore agricolo a fare fronte comune con il sindacato nella lotta al lavoro nero. “Il rispetto della legalità – sostiene Lapadula – deve essere un interesse comune delle parti economiche e sociali perché chi ricorre al lavoro sommerso inquina il mercato con pratiche di concorrenza sleale e dumping sociale, un comportamento che danneggia le imprese sane che rispettano le regole e compromette i diritti fondamentali dei lavoratori”. Per il dirigente della Fai Cisl “il fenomeno del lavoro sommerso è strettamente intrecciato al tema della sicurezza e non è un caso che i settori dove maggiore è l'incidenza del lavoro nero, agricoltura ed edilizia, sono anche quelli che presentano il più alto tasso di rischio di infortuni, spesso con esito mortale”. Secondo Lapadula “il mercato del lavoro in agricoltura deve essere governato potenziando gli strumenti della bilateralità per assicurare una gestione virtuosa e responsabile di domanda e offerta di lavoro”. Quanto al tema dei buoni lavoro, detti anche voucher, come strumento per favorire l'emersione del lavoro nero in agricoltura, Lapadula considera “necessaria una riflessione approfondita per evitare che uno strumento animato dalle migliori intenzioni, senza una precisa e circoscritta regolamentazione, finisca per destrutturare i rapporti di lavoro, aggirando la centralità del contratto e aprendo così la strada alla progressiva mercificazione del lavoro”.
BAS 06

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