“Se la media nazionale, secondo le stime diffuse ieri dall’Istat, è di 13 occupati dipendenti su 100 che sono irregolari, da noi la percentuale statistica è decisamente più alta, ed è vicina al 20 per cento, a testimonianza che da questi dati occorre partire per mettere in campo politiche nazionali, locali e settoriali che riducano radicalmente il tasso di irregolarità”. A sostenerlo è il segretario generale regionale della Uil Carmine Vaccaro sottolineando che “risposte per la riemersione dal lavoro nero e per il superamento del precariato sono attese dal “pacchetto sul lavoro” presentato dal Presidente De Filippo in occasione della sua relazione programmatica al Consiglio Regionale. Quanto invece al provvedimento relativo allo scorrimento della graduatoria di “Generazioni verso il lavoro” annunciato ieri – aggiunge Vaccaro – è senza dubbio un elemento positivo, solo che prima di una valutazione complessiva attendiamo di conoscere dal Dipartimento Formazione-Lavoro quante pratiche di contribuiti alle imprese si sono trasformate, come pure è previsto dal bando, non in assunzioni temporanee ma in assunzioni a tempo indeterminato, contribuendo anche al superamento di forme di precariato. E' evidente – dice il segretario della Uil – che gli interventi finora effettuati per contrastare il lavoro nero non sono sufficienti: nel 2009 sono state inflitte complessivamente 40.108 sanzioni, con un aumento del 61 per cento rispetto all'anno precedente. Sono diminuite del 23 per cento le infrazioni formali, ma sono aumentate quelle sostanziali, a cominciare da quelle sull'orario di lavoro, cresciute del 154 per cento. Le violazioni della disciplina dello Statuto dei Lavoratori sono aumentate del 262 per cento. Perciò insieme alle azioni di programmazione messe in atto dal Ministero del Lavoro attraverso il Piano di vigilanza sul sommerso in 4 Regioni del Mezzogiorno, per la Uil è altrettanto necessario che l’intreccio di informazioni tra le molteplici banche dati esistenti, diventi un sistema a regime capace di captare le irregolarità lavorative presenti sull’intero territorio nazionale. Altrettanto importanti sono inoltre politiche che facilitino l’inserimento e la permanenza nel sistema produttivo italiano degli stranieri, per i quali molto spesso la condizione di clandestinità e, conseguentemente, di lavoro in nero derivano, anche, da normative inutilmente rigide e da macchinosi iter burocratici che alimentano il sommerso. La Uil di Basilicata ha sempre ritenuto che, in un momento in cui la situazione di crisi raggiunge livelli eccezionali, è indispensabile mettere in campo misure eccezionali, anche se provvisorie. Uno strumento di questo tipo efficace ed immediato per la Uil è quello dei “buoni lavoro”. Certo non sono il massimo rispetto alle tutele dei lavoratori, ma in questo momento potrebbero dare una risposta economica a tanti inoccupati e disoccupati che non sono in grado di assicurare un reddito sufficiente alla propria famiglia. Per la Uil – conclude Vaccaro – occorre oggi partire dalle piccole cose, che servano a far passare la sempre più acuta emergenza occupazionale, se vogliamo domani condividere nuovi progetti di crescita, di sviluppo e di ripresa economica della nostra regione”.
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