“Le alluvioni che hanno colpito la nostra regione hanno messo in moto una macchina dei soccorsi partita prima di tutto dal volontariato e dalla protezione civile, ma che ha visto anche l’impiego dei servizi prestati dall’esercito, che ha risposto alle richieste di aiuto del Prefetto di Matera , dislocando 30 uomini del VII reggimento Bersaglieri di Bari e 36 unità del Genio Militare di Foggia, la cui opera è fondamentale in caso di eventi calamitosi”. È quanto dichiara il segretario regionale dei Popolari per il Sud, Sergio Lapenna. “Nel corso degli anni – afferma Lapenna – mi sono battuto a lungo per cercare di evitare la soppressione del 91 ° Battaglione Lucania, un presidio fondamentale e utile in un territorio che si dimostra sempre più fragile ad alto rischio sismico e con un grave dissesto idrogeologico. La Basilicata – continua Lapenna – ha la necessità di avviare un’opera di prevenzione, di valorizzazione e di monitoraggio con le strutture già presenti ed il ripristino di quelle soppresse, come ad esempio il 91° Battaglione, per la salvaguardia del territorio e dei cittadini e, in tal senso, la presenza di un presidio militare è fondamentale in caso di gravi eventi dannosi. Oggi si discute in Consiglio regionale delle recenti alluvioni e mi auguro sia un’occasione per mettere in campo una serie di misure e di punti fermi. In particolare – a mio parere – ci si deve soffermare sulla necessità di un presidio permanente, con il coordinamento dei soggetti interessati, per monitorare i fenomeni calamitosi con persone preparate ed addestrate ad affrontare le situazioni di emergenza. La prevenzione non può essere fatta solo con i convegni, quindi con le chiacchiere se poi non si mettono in campo delle misure indispensabili. È necessario anche ripristinare un presidio militare ma vanno anche utilizzati i centri di ricerca già presenti come il Centro Geodesia di Matera, consultato dai giapponesi ed ignorato in loco, che ha un’importanza fondamentale nel telerilevamento per la gestione dei rischi idrogeologici. È encomiabile – conclude Lapenna – il lavoro fatto dai volontari e dai soggetti che si sono attivati nel metapontino , ma c’è anche tanta improvvisazione e poco coordinamento. Invece è prioritario sapere organizzare gli interventi da attuare per consentire il superamento della fase di emergenza con l’istituzione di un organo interforze in grado di adottare misure idonee e coordinare gli interventi per fronteggiare le situazioni impreviste”.
BAS 05