La Flai Cgil Potenza – in un comunicato a firma del segretario generale di Potenza Vincenzo Esposito – “denuncia con fermezza le grave situazione relativa all'importazione, da parte di note aziende produttrici alimentari del territorio, di grano proveniente dal Canada, le quali, non rispettando il necessario diritto all'informazione dei consumatori, mettono a repentaglio la salute degli stessi.
La denominazione “Made in Italy” – continua la nota – può essere usata esclusivamente per prodotti finiti le cui fasi di lavorazione abbiano avuto luogo prevalentemente nel territorio italiano; in particolare, se almeno due delle fasi di lavorazione sono state eseguite nel territorio italiano e se per le rimanenti fasi è verificabile la tracciabilità. I prodotti che non possono essere marchiati come “Made in Italy” devono essere obbligatoriamente etichettati con l'indicazione dello Stato di provenienza.
La Flai Cgil Potenza sostiene che sulle confezioni dei prodott “non basta inserire il marchio Made in Italy, che indica per lo più il luogo di lavorazione e confezionamento, ma bisognerebbe dare una indicazione precisa anche sulla provenienza degli ingredienti utilizzati in corso di lavorazione. Solo in questo modo, infatti, il produttore sarebbe nelle condizioni di dare una informazione esaustiva in modo garantire la qualità reale del prodotto, anche alla luce degli accadimenti che hanno visto, in passato, l'utilizzo di grano contaminato proveniente proprio da alcune zone del Canada”.
I prodotti agro-alimentari hanno bisogno, sicuramente più degli altri, – per il sindacato potentino – di un’etichetta che ne garantisca la tracciabilità, la qualità e il rispetto delle norme sul lavoro. L’etichettatura obbligatoria è una necessità inderogabile per salvaguardare il patrimonio agro-alimentare italiano, continuamente sottoposto ad una competizione che dire sleale è eufemistico, e per innescare un percorso virtuoso che porti le aziende del settore ad investire ancora di più sulla qualità delle materie prime e a rispettare le norme sul lavoro. La tutela e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani rappresentano argomenti a cui gli ambienti politici ed imprenditoriali devono prestare maggiore attenzione per tutelare la salute dei consumatori e per contrastare forme di concorrenza illegali o al limite della legalità.
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