La Cgil chiede l’accertamento delle responsabilità su Fenice

“Siamo fortemente preoccupati per la situazione del termoinceneritore Fenice della Zona Industriale di San Nicola di Melfi. Per noi la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle persone che abitano i territori circostanti, viene prima di qualunque riscontro di mercato. Bisogna evitare qualsiasi ricatto occupazionale sapendo che il lavoro è una ricchezza sociale solo quando vengono rispettati diritti e dignità dei lavoratori. L’occultamento di dati e la mancanza di trasparenza nell’informazione e comunicazione, viola a nostro avviso un principio democratico di correttezza ed etica pubblica oltre che leggi e regolamentin in materia ambientale, producendo una secca perdita di credibilità da parte delle istituzioni: ARPAB, Regione Basilicata e Provincia di Potenza”. Lo dichiara Antonio Pepe, segretario generale della CGIL Basilicata.
“Del resto anche nello stabilimento di FENICE –continua Pepe- da tempo, il sindacato, nelle sue diverse articolazioni, a partire dalle RSU, aveva denunciato situazioni poco chiare nel ciclo lavorativo e richiesto tutti gli adeguamenti necessari per la tutela della salute dei lavoratori: il lavaggio dei contenitori di fanghi, le quantità dei rifiuti industriali provenienti da fuori regione ed il loro trattamento. In questo senso si sono svolte numerose iniziative, anche di sciopero, a sostegno dell’applicazione delle norme previste dalle leggi per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. A questo punto riteniamo indispensabile – evidenzia Pepe- oltre che individuare celermente le responsabilità dirette ed indirette sulla questione, procedere alla bonifica del sito (acqua e terreno). Inoltre, crediamo sia giunto il momento di adeguare la rete di monitoraggio e controllo da parte dell'ARPAB. Non è più accettabile che un impianto con queste caratteristiche operi con una autorizzazione provvisoria. Vi è la necessità di procedere al rilascio dell'autorizzazione ambientale integrata, se ve ne sono le condizioni, con tutto quello che ne consegue sotto il profilo delle responsabilità e del rigoroso rispetto delle normative vigenti in termini di emissioni di fumi nell'atmosfera. Riteniamo opportuno – conclude Pepe – uno screening sulla popolazione residente nell'area del Vulture Melfese, per valutare le ricadute sulla salute delle persone”.

Bas 03

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