In Terza Commissione consiliare permanente, “Attività produttive, Territorio, Ambiente”, è stato audito l’assessore all’“Agricoltura, Sviluppo rurale, Economia montana”, Vilma Mazzocco, in merito alla vicenda dei contributi di bonifica
Si è tenuta, questa mattina, presso il Parlamentino del Consiglio regionale la seduta della Terza commissione consiliare permanente presieduta dal consigliere Romaniello (Sel). Presenti i consiglieri Benedetto (Idv), Navazio (Ial), Falotico (Plb), Braia e Robortella (Pd), Mollica (Mpa), Pagliuca, Castelluccio e Rosa (Pdl), Scaglione (Pu), Singetta (Api) e Vita (Psi).
Nel corso dei lavori è intervenuto il sindaco del Comune di Castelluccio Inferiore, Roberto Giordano, che ha presentato la documentazione relativa alla Centrale a Biomasse del Mercure. Il Sindaco ha sottolineato la compatibilità ambientale, verificata dagli organismi preposti delle Regioni Calabria e Basilicata, tra centrale e Parco del Pollino, specificando che si è in presenza di biomasse vergini prive di inquinanti non provenienti dal ciclo dei rifiuti. “Per quanto riguarda la salvaguardia della salute – ha detto Giordano – ci si atterrà ad una serie di prescrizioni molto restrittive” ed ha rilevato che “l’incidenza di patologie tumorali nella zona non è superiore a quella presenti in altre aree della regione”. Giordano ha, anche, sottolineato la “assoluta certezza in merito alla provenienza degli approvvigionamenti e circa la sicurezza della viabilità anche nel periodo invernale”, invitando a non sottovalutare le prospettive occupazionali “riconducibili a 40 unità interne più 60 esterne, a cui si aggiunge l’ampio sfogo per la libera imprenditoria, non ultima quella delle coltivazioni in serra”.
Ad inizio lavori vi era stata l’audizione dell’assessore all’Agricoltura che aveva, dapprima fatto una cronistoria concernente l’intera vicenda che vede il contenzioso ancora aperto tra Consorzio di Bonifica del Vulture Alto Bradano e agricoltori, legato al pagamento dei contributi previsti dalla legge regionale n.33 del 2001 e di quelli rivenienti dal Regio decreto del 13 dicembre 1933 e dall’articolo 860 del Codice civile “Il Piano di classificazione – ha ricordato Mazzocco – ha da subito presentato dei problemi, soprattutto nel comprensorio di Melfi, con 150 agricoltori che hanno presentato 253 ricorsi avverso l’obbligo loro imposto di corrispondere il contributo consortile dal momento che non è presente alcun “beneficio specifico”, così come previsto dalla normativa. Dopo il primo giudizio favorevole al Consorzio di Bonifica – ha precisato la responsabile del Dipartimento regionale – la Commissione tributaria provinciale ha, viceversa, ritenuto fondate le ragioni alla base dei ricorsi presentati dai consorziati. I vertici del Consorzio hanno così deciso di rivolgersi alla Commissione tributaria regionale. Si tratta – ha specificato l’Assessore – di una cifra pari a 50.000 euro da spalmare in tre anni, cifra importante perché concernente le finanze pubbliche e che, comunque ha comportato, tra l’altro, in alcuni casi, il pignoramento di un quinto delle pensioni, così che a monte di un contributo di 100 euro, taluni agricoltori si sono trovati innanzi ad un pignoramento di 600 euro. In Consiglio regionale – ha continuato Mazzocco – è stata votata una mozione condivisa che impegnava la Giunta a non far applicare il nuovo Piano di Classificazione, dovendosi, nel contempo, trovare soluzione per il contenzioso pregresso. A tal fine e, soprattutto, per rivisitare l’intera questione, oltre allo stralcio eventuale delle posizioni acclarate in ragione delle decisioni definitive degli organi competenti, la Regione – ha comunicato Mazzocco – ha provveduto alla richiesta ufficiale di ulteriori atti, non solo al Consorzio in questione, ma anche agli altri due operanti sul territorio regionale”.
Il presidente della Commissione, Giannino Romaniello, dal canto suo, nel ricordare le varie audizioni già effettuate, ha sottolineato come “si è ancora in attesa di una risposta da parte del Presidente del Consorzio di Bonifica del Vulture Alto Bradano circa la richiesta di sospensione dei pagamenti” ed ha ribadito l’auspicio che la Giunta regionale “adotti la sospensione del Piano di classificazione tuttora in vigore, rilevando la norma specifica che ne evidenzi la difformità dalla legislazione in materia”. “Con la richiesta scritta di sospensione dei pagamenti al Consorzio supportata dal Dipartimento – ha proseguito Romaniello – occorrerà evidenziare il comportamento scorretto dei vertici consortili nei confronti degli agricoltori già vessati dalla cattiva congiuntura economica, ripristinando, nel contempo, una situazione di garanzia vera in merito alla trasparenza del funzionamento di organismi che durano in carica per svariati anni, seguendo le direttive del Consiglio regionale circa il prosieguo dell’attuazione della sospensione del Piano di Classificazione da rimodulare nei contenuti e nella applicazione”.