Genovesi (Cgil Basilicata) sul rapporto Inail

“L’importante lavoro di analisi, prevenzione e presidio del territorio lucano che l’Inail fa rappresenta una risorsa per tutti, ma purtroppo è solo una goccia nel mare”, è quanto dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Cgil Basilicata, nel giorno in cui è stato presentato a Potenza il rapporto regionale Inail.

“Da un lato il crescere dell’economia sommersa nasconde sempre più infortuni, anche gravi, di cui le statistiche però non tengono conto. Dall’altro se la stessa crisi economica produce di per sé una diminuzione in termini assoluti degli infortuni, solo perché c’è meno lavoro, i dati sul persistere di infortuni mortali o gravissimi dimostrano che siamo ben lontani dall’essere un paese civile. Insomma – continua Genovesi – nella crisi, troppe volte, la sicurezza è il primo “costo” che si taglia e questo non è ammissibile”.

“Bisogna fare ancora molto: mettere le forze ispettive nella condizione di poter operare, dopo i troppi tagli alle risorse e dopo la malsana idea del Governo di trasformare gli ispettori più in consulenti delle imprese che non in controllori del rispetto della legge; rafforzare realmente gli strumenti di contrasto all’economia sommersa e grigia, estendendo l’obbligo del Durc oltre quanto già previsto dalle normative nazionali, mettendo poste economiche aggiuntive per rendere più efficace il presidio del territorio (con protocolli e convenzioni direttamente con Inps, Inail, forze dell’ordine, oltre la semplice costituzione di un’unica banca dati), sperimentando in alcuni settori più a rischio “lavoro nero” gli indici di congruità come condizione aggiuntiva per l’accesso agli incentivi regionali e comunali (questo sia come singola impresa sia come reti o consorzi di impresa). Il tutto accompagnato, con il coinvolgimento delle stesse organizzazioni sociali, da un potenziamento delle campagne preventive informative, in particolare sulle protezioni individuali e sul corretto uso di macchinari e strumenti, rivolte ai lavoratori stagionali, ai dipendenti delle imprese edili e, più in generale, ai lavoratori delle piccole imprese. Tutto questo senza tralasciare i lavoratori pubblici che, chiamati magari a fare attività nuove o con meno mezzi di ieri, conoscono una crescita preoccupante degli infortuni”.

“Tutti temi – conclude Genovesi – che noi della Cgil ci auguriamo possano trovare spazio anche nel Disegno di Legge regionale in materia, magari con possibili modifiche ed integrazioni già in sede legislativa o nella definizione del regolamento attuativo. La lotta al lavoro nero e alle condizioni di insicurezza, rischio per la salute, ricatto e povertà, che l’economia sommersa produce, deve essere una priorità per tutti: forze sociali, pubblica opinione, istituzioni.
Il valore che si dà al lavoro e alla dignità delle persone è misura del grado vero di civiltà di un Paese e di un territorio”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: