“Il grido d’allarme lanciato ieri dall’assemblea della Coldiretti e nel recente passato dalla Confagricoltura nazionale ed infine da manifestazioni ed iniziative della Cia sul rischio che la Regione Basilicata debba restituire all’Ue decine di milioni di euro, destinati a programmi in agricoltura, non si può in alcun modo sottovalutare e tanto meno può essere oggetto di una polemica politica tra schieramenti ma occasione per fare realmente un atto di buona politica. Pur comprendendo che si tratta di un pesante fardello ereditato, per il neoassessore all’ Agricoltura Mazzocco è tempo di agire rapidamente”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale vicario del Pdl della Basilicata proponendo all’assessore di convocare un tavolo con le organizzazioni professionali agricole, gli enti strumentali e tecnici che si occupano di agricoltura, i parlamentari lucani e gli europarlamentari della circoscrizione meridionale per individuare, in stretta sintonia, un crono programma di azioni ed iniziative da mettere in campo entro il 31 dicembre prossimo per recuperare il tempo perduto e quindi “correre ai ripari” con un primo segnale concreto di “buona politica”. Intanto – afferma Digilio – abbiamo diritto di sapere l’entità effettiva dei fondi del Psr non ancora impegnati e quelli non ancora spesi tenuto conto che per Confagricoltura nazionale ammonterebbero in Basilicata a 40,8 milioni di euro e per la Coldiretti a 70 milioni di euro. C’è dunque qualcosa che non funziona negli uffici del Dipartimento Agricoltura della Regione nonostante l’attività frenetica (nei quotidiani comunicati stampa e nei quotidiani annunci di bandi del Psr 2007-2013) del precedente assessore all’Agricoltura, specie nel corso della campagna elettorale delle regionali. Lo stato di crisi in cui versano migliaia di aziende agricole e zootecniche – sottolinea Digilio – non consente “distrazioni” e pertanto se ci sono incapacità ad affrontare la complessa attività dei bandi del Psr, gli unici strumenti oggi in grado di rilanciare investimenti e mettere in circolazione liquidità finanziaria, si adottino misure straordinarie facendo ricorso a personale straordinario. Un altro nodo da sciogliere riguarda l’Arbea: la nomina politica del nuovo commissario risolve solo i problemi interni al centrosinistra ma non certo quelli della inadeguatezza dell’Agenzia, tra l’altro, a rischio di perdere da un giorno all’altro ogni delega da parte degli organismi comunitari europei”.
(bas – 04)