FIM-CISL: A MELFI SERVE UN DOPPIO MODELLO

Sono quasi 7 mila i lavoratori del distretto metalmeccanico di San Nicola di Melfi chiamati a rinnovare le Rsu in Sata e in alcune aziende dell'indotto. In questi giorni sono in corso le elezioni alla Plastic Components e alla Sistemi Sospensioni, mentre alla Proma e alla T. Group la Fim Cisl ha già conquistato la maggioranza dei seggi. Dal 14 al 16 giugno toccherà ai 5.693 operai della Sata rinnovare la propria rappresentanza sindacale unitaria, con un paio di mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato. E proprio in vista dell'imminente scadenza elettorale, la Fim Cisl ha riunito stamane a Melfi il proprio direttivo regionale, allargato per l'occasione ai delegati. Si è discusso del rinnovo delle Rsu, ma soprattutto del nuovo piano industriale della Fiat, con un occhio a Melfi e uno a Pomigliano. Dal direttivo è arrivata la richiesta (non nuova per la Cisl) di un secondo modello da destinare allo stabilimento di Melfi. Lo ha detto Leonardo Burmo, della segretaria nazionale della Fim (“Per centrare l'obiettivo delle 450 mila vetture entro il 2014 a Melfi serve il doppio modello”), e lo ha ribadito il leader della Cisl lucana, Nino Falotico, che ha anche chiesto a Fiat e Regione Basilicata “un patto per l'indotto per aiutare le imprese della componentistica che decidono di non delocalizzare mantenendo la produzione e l'occupazione a Melfi”. Proprio l'indotto è da tempo sotto la lente del sindacato. E per una Lasme salvata letteralmente per i capelli (operazione più volte rivendicata durante il direttivo), ci sono molte altre aziende dal futuro tutto da decifrare. “Mentre per la Sata il nuovo piano industriale annuncia un sostanzioso incremento di produzione – ha spiegato il segretario lucano della Fim Cisl, Antonio Zenga – per le aziende della componentistica dobbiamo capire cosa succederà con la chiusura di Termini e il rilancio di Pomigliano”. E che Pomigliano sia diventato in questa fase il centro di gravità della Fiat lo confermano le parole di chi quella trattativa la sta conducendo ai tavoli negoziali con il Lingotto. “Pomigliano è lo snodo cruciale di tutto il piano di riorganizzazione della Fiat – ha detto il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali – ci siamo presi due giorni di pausa per fare le nostre verifiche in quanto ci sono dei punti ancora controversi. Venerdì riprenderemo il confronto, il tempo è poco, se Fiat ci presenterà un testo accettabile, noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Non poteva restare fuori dalla porta il tema della crisi economica, “una crisi di dimensione epocale”, ha detto il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha rivendicato l'impegno della Cisl “per evitare che la manovra del governo fosse lacrime e sangue per le famiglie. Se la manovra ha un po' di anima sociale lo si deve alla Cisl, non a chi ha rinunciato a sedersi al tavolo negoziale. Rinunciare al dialogo – ha concluso Sbarra – non è mai una buona pratica sindacale”.
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