Fierro (Udc) su crisi del ceto medio

L’esponente dell’Udc Gaetano Fierro interviene sullo stato di salute dei ceti medi. “La condizione economica del Paese in cui il capitalismo si sta distaccando dalla democrazia, dal mito illuministico degli uguali, per sostituirlo con quello dell’egoismo, dei settarismi economici emergenti, delle disuguaglianze territoriali (Nord- Sud), ha creato – secondo Fierro – inaccettabili sperequazioni interne. La degenerazione del sistema non è stato affrontato in tempi utili e nella lotta attuale tra lo Stato e le sue regole nei confronti delle grandi imprese, sempre piu' padrone della ricchezza, e la loro libertà delle regole sembrano proprio queste ultime a prevalere. La politica ha ceduto le armi all'economia, in cui il contrattualismo sfrenato del capitalismo finanziario ha fatto scuola ed, ormai, è la forma piu' moderna di un regime politico riottoso ed indisciplinato, in cui sotto i poteri centrali dello Stato, disorganizzati e svigoriti, dominano sempre piu' nuovi vassalli potenti: le grandi imprese, autentiche regine della globalizzazione. Per onestà, va detto – aggiunge Fierro – che chi ha concorso ad indebolire se stesso è stato lo stesso ceto medio che, spostandosi politicamente con frequenza su e giù, a destra e a sinistra per rincorrere utopie contingenti o mantenere qualche rendita di posizione, non ha fatto altro che smarrire la propria visibilità e perdere la sua affidabilità nel contesto politico ed economico del Paese. Ne consegue – conclude Fierro – che anche i suoi ricorrenti trasformismi politici e sociali hanno determinato sfiducia e valutazioni negative tra la gente”.

Bas 03

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