Fiat, Vaccaro (Uil): stemperare il clima di tensioni

“Adesso che, come del resto era facilmente prevedibile, la Fiat ha annunciato il ricorso contro la sentenza di reintegro dei tre lavoratori della Sata, ingiustamente licenziati, diventa necessario un atteggiamento unitario di massima responsabilità per stemperare il clima di tensioni”. Lo dichiara il segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro, sottolineando che, in questo caso, “non ha perso solo la Fiat ma anche l’affidabilità di tutto il sindacato; la decisione di Marchionne di trasferire in Serbia la produzione della “LO” è figlia anche dei 15-20 giorni di blocco della Sata”.
Si chiede Vaccaro: “e se alla fine il disegno Fiat fosse proprio quello di un ritiro dalle “difficoltà” che si creano negli stabilimenti italiani (Melfi e Pomigliano su tutti) per spostare le produzioni in quei Paesi dove avere mani libere, con bassi salari e lavoratori disponibili e senza giudici del lavoro che “accorrano in aiuto” degli operai?”
E’ un interrogativo che dovrebbe far tremare i polsi e indurre chiunque a maggiore cautela prima di aprire bocca perché da esso dipende non solo il futuro industriale in Basilicata ma il destino dell’industria dell’auto nel Paese.
Condivido infine la valutazione del direttore de Il Quotidiano della Basilicata Paride Leporace il quale nel comportamento della Fiat legge un “gioco nordista”, vale a dire mette in guardia contro un altro pericolo che come sindacato – sottolinea il segretario della Uil – in verità abbiamo sempre in mente: il dualismo tra Mirafiori e gli stabilimenti del Sud e di conseguenza le difficoltà della classe dirigente del Mezzogiorno a difendere i “suoi” stabilimenti. Su quest’aspetto diamo atto al presidente De Filippo di avere piena consapevolezza e di conservare, come ha dimostrato, sull’intera vicenda un atteggiamento all’altezza del proprio compito istituzionale. E’ comunque anche questo un rischio per la tenuta del movimento delle tute blu e del sindacato da non sottovalutare”.
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