Fiat, Napoli: fondamentale tutelare i diritti dei lavoratori

Il consigliere regionale del Pdl rivendica alla Basilicata un ruolo di primo piano nel dibattito nazionale riguardante le scelte produttive della Fiat

“La presenza della Fiat in Basilicata – dice Napoli – pone la nostra regione, a pieno titolo, nel dibattito nazionale in ordine alle posizioni che l’azienda torinese ha deciso di assumere. Il lingotto pone sul tavolo venti miliardi di euro di investimenti e chiede, a Governo e Sindacati, un’apertura sulle nuove regole del contratto di lavoro. La questione diviene di fondamentale importanza per l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, il quale pone sull’altro piatto della bilancia la possibilità che la Fiat possa investire altrove. E’ evidente, a questo punto, la necessità di avviare una nuova stagione nei rapporti che devono intercorrere tra azienda e mondo del lavoro”.

“Riteniamo – dichiara Napoli – imprescindibile garantire i diritti dei lavoratori e, in ragione di ciò, la posizione assunta dalla Fiat appare eccessiva rispetto al contesto nazionale. La globalizzazione dei mercati. Infatti. non può sovvertire diritti acquisiti in nazioni economicamente, al di là dell’attuale congiuntura negastiva, e culturalmente avanzate come l’Italia, percorrendo la strada di una involuzione rispetto ai diritti acquisiti che appare del tutto anacronistica. Gli ultimi avvenimenti che hanno interessato lo stabilimento Sata di Melfi – afferma Napoli – e che hanno evidenziato una recrudescenza dei rapporti tra azienda e lavoratori, non devono portare ad un inutile braccio di ferro, devono, al contrario essere un punto di partenza importante per l’avvio di questa nuova fase. La Basilicata riveste un ruolo importante e di primo piano rispetto agli stabilimenti della Fiat nelle altre regioni e deve, necessariamente, partecipare al dibattito nazionale sul futuro del mercato dell’auto in Italia. La politica – conclude Napoli – deve governare, senza essere sopraffatta, i processi di cambiamento e deve fungere da guida per i cambiamenti epocali che andremo ad affrontare nell’ambito economico e produttivo”.

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