“La rinuncia della Step One di Tito all’acquisizione dello stabilimento Ferrosud spa di Matera con la pesante accusa rivolta alla burocrazia regionale di non essere in grado di dare risposte, secondo quella viene definita la “tempistica europea”, alla propria candidatura, pesa come un macigno sulle politiche industriali messe in campo dalla Giunta Regionale”. E’ il commento del segretario provinciale di Matera della Dc Domenico Martino.
Nel sottolineare che “secondo quanto ha scritto il procuratore dell’azienda, Canio Ceraldi per motivare la scelta dolorosa, l’impresa lucana avrebbe assicurato la continuità produttiva e occupazionale della Ferrosud nel comparto ferroviario, garantendo il pieno soddisfacimento dei creditori, in primo luogo dei lavoratori che devono ancora riscuotere arretrati”, il dirigente della Dc afferma che “la rinuncia è la spia di incapacità del Governo Regionale. I piani di reindustrializzazione nei tanti siti trasformati in cimiteri di attività in crisi, i bandi per favorire la riassegnazione di stabilimenti e lotti resi liberi, in un solo colpo, crollano di credibilità come un castello di sabbia. Gli imprenditori già coraggiosi di questi tempi nell’affrontare nuovi investimenti nella nostra regione come in tutto il Sud – continua Martino – hanno bisogno di tempi certi e di comportamenti affidabili da parte della pubblica amministrazione altrimenti, come ha annunciato il rappresentante della Step One, trasferiscono altrove le proprie attività. In mancanza di una spiegazione chiara ed esauriente su questa vicenda destinata a pesare su lavoratori materani e sull’intera comunità, all’assessore regionale alle Attività Produttive Erminio Restaino non resta che rassegnare le dimissioni”.
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